
"Raramente un ragazzo prende la decisione da solo - spiega il professore Andrea Cammelli, di AlmaDiploma - Influiscono molto nella scelta le pressioni dei genitori e dell'ambiente familiare in genere. Statisticamente, ad esempio, i 9 figli di genitori laureati su 10 scelgono il liceo. Assistiamo però ad una maturazione in itinere. Lo dimostra la quantità di diplomati provenienti dai professionali che scelgono l'università."

"Ma anche coniugare studio e lavoro non è facile, soprattutto a quell'eta - spiega Cammelli. Nel primo anno di università i nostri studenti acquisiscono solo il 50% dei Cfu necessari. E il motivo potrebbe essere proprio l'impegno lavorativo."
Cosa cercano i ragazzi nel mondo del lavoro? "Soprattutto la sicurezza economica - chiarisce - e, forse, la possibilità di diventare indipendenti dalla famiglia: infatti, sebbene il mercato chieda flessibilità e li inviti a divenire "imprenditori di se stessi", i nostri ragazzi cercano soprattutto stabilità del lavoro, e cercano soprattutto contratti a tempo indeterminato. Difficilmente, però, vedranno realizzato il loro desiderio.

Anche il primo stipendio è sotto le aspettative: i diplomati che lavorano guadagnano in media 740 euro mensili netti. Una diminuzione del 4,6% rispetto ai dati dello scorso anno, ancora più preoccupante in termini reali, ovvero tenendo conto della svalutazione della moneta: le retribuzioni sono diminuite del 6,5% (ben del 14% tra i liceali; del 3% tra i tecnici), mentre tra i diplomati professionali si assiste a un lieve incremento anche se contenuto ( 2%).
A lavorare prima sono soprattutto i diplomati che vengono dagli istituti professionali, di cui circa il 60% ha un impiego appena conseguita la licenza superiore. Ultimi i liceali, di cui il 25% "occupato" è impiegato soprattutto in attività occasionali, saltuarie, che coniugano con l'impegno principale, quello universitario.