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riccardo panzeri
Fonte: Corriere della sera Milano

Nella vita, non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e raggiungere obiettivi che sembravano lontanissimi. Lo sa bene Riccardo Panzeri, un ragazzo di 32 anni che, fino a poco tempo fa, vestiva i panni di un temibile pirata sui ring di wrestling, con il nome d’arte di Rick Barbabionda

Tra voli e prese spettacolari, faceva impazzire il pubblico. Ma la sua vera sfida, quella che lo ha portato a festeggiare un traguardo incredibile, non si è svolta tra le corde di un ring, bensì sui libri. Il campione di wrestling, come riporta il 'Corriere della sera-Milano', si è infatti diplomato in informatica con un incredibile 100 e lode al corso serale del Molinari di Crescenzago. 

Una vera rarità, visto che in quella scuola un risultato del genere alle serali non si vedeva da ben sette anni. Ma non c'è da stupirsi: Riccardo si è presentato all'esame con una media del 10 e il massimo dei crediti, con le pagelle degli anni precedenti che si aggiravano intorno al 9.8. 

Indice

  1. L’inizio della carriera nel Wrestling
  2. L'opportunità in un call center
  3. L'iscrizione a un Its
  4. Sacrifici tra studio e lavoro
  5. Oggi continua a studiare

L’inizio della carriera nel Wrestling

La storia di Riccardo sul ring comincia nel 2014, quando viveva a Pioltello, dove decide di iniziare ad allenarsi nella palestra di Lodi, fondata dal campione Emilio Bernocchi, alias "Mr Excellent". 

Era un impegno serio: due volte a settimana, il venerdì e la domenica, si allenava dal pomeriggio fino a tarda serata. Il wrestling, racconta Riccardo, non è solo botte: è uno sport che incrocia diverse discipline, dal judo per imparare le cadute, alla lotta greco romana, fino al chain wrestling

Ma non solo: c'è anche una parte di teatro e show. Riccardo, con i suoi capelli lunghi e la barba, ha scoperto di essere bravissimo a interpretare il "cattivo", spaventando i bambini con le sue urla all'ingresso in scena. "Il pubblico vuole vedere i voli, vuole essere stupito, della tecnica gli importa meno", ha confidato Riccardo, che nonostante l'apparenza è una persona piuttosto riservata. 

Tra i suoi successi, i titoli di campione italiano nei pesi leggeri, di campione interregionale e di campione di categoria di coppia. Traguardi che lo hanno portato a girare tutta l'Italia. Ha anche fatto il vice allenatore, fino a quando la pandemia non lo ha costretto a mettere in pausa la sua carriera nel wrestling agonistico.

L'opportunità in un call center

Archiviata la maschera di Rick Barbabionda, per Riccardo si è aperta una nuova strada: un lavoro in un call center: "Un impiego che, tuttavia, nessuno vuole fare per sempre. La gente non ci sopporta, ma io ho una tecnica soft e cerco di non essere invadente. 

Più volte al giorno capita che ti buttino giù il telefono, ma fa parte del lavoro e cerchi di gestirlo. Che ci crediate o no, capita anche a me di essere chiamato dai call center e mi metto nei panni di chi sta dall'altra parte". 

Ma per cambiare davvero lavoro, Riccardo capisce che ha bisogno di una cosa fondamentale: un diploma. Aveva lasciato gli studi a 18 anni, e questo lo infastidiva.

"Non ne sono fiero, ma all'epoca è andata così. Avevo cominciato ragioneria, che era la scuola vicino a casa, ma non avevo idea di cosa volessi fare. Mi piaceva il giapponese, a 16 anni ho fatto anche dei corsi nella speranza di diventare traduttore di fumetti e cartoni animati. Poi mi sono iscritto al linguistico, ma ho lasciato perdere e ho cominciato a fare ogni tipo di lavoretto a chiamata, dal promoter al distributore di volantini". 

La sua carriera sportiva stava decollando, ma il diploma restava un sogno nel cassetto.

L'iscrizione a un Its

Ma la voglia di cambiare, a un certo punto, vita si fa sentire forte. Così Riccardo decide di riprendere in mano i libri. Si iscrive a un ITS privato che offre lezioni online, arrivando fino al quinto anno. Avrebbe potuto sostenere la Maturità da privatista: "Ma è un percorso che non consiglierei a nessuno, anzi mi ha demotivato. La preparazione era mediocre e mi sono sentito lasciato a me stesso". 

Da qui la scelta coraggiosa: iscriversi alle serali. Inizialmente titubante di tornare dietro un banco a 29 anni, Riccardo scopre che però è stata la scelta giusta. "È un percorso di miglioramento di sé. E per me è stato anche un percorso di redenzione: ho rimediato agli errori del passato. Ma dallo sbaglio di aver lasciato la scuola sono venute fuori anche cose buone: non avrei avuto la carriera sportiva e non sarei arrivato al diploma con questa consapevolezza". 

Sacrifici tra studio e lavoro

Perché Riccardo non voleva solo un "pezzo di carta", ma una formazione seria per un futuro migliore. Poteva iscriversi direttamente in quinta, ma ha preferito ricominciare dalla terza, per avere una base adeguata

E i sacrifici sono stati tanti: studiava anche tutta la notte, poi di giorno il lavoro al call center, un paio di volte a settimana la palestra e ogni sera, dalle 18 alle 22, le lezioni. Si riposava solo nelle vacanze estive: "Ma anche in quel periodo continuavo a studiare per conto mio, perché l'informatica è un campo molto ampio". 

Riccardo ringrazia, però, anche i suoi insegnanti, in particolare il professor Giancarlo Alemanno, che lo ha spinto a studiare concetti extra programma, per avere skill aggiuntive. "Le sue interrogazioni erano molto più simili a simulazioni di colloqui di lavoro", dice. 

E nonc'è stata solo l'informatica al centro dei suoi pensieri durante la scuola: "Mi sono anche appassionato alla storia, soprattutto a quella contemporanea. E, grazie al professor Massimo Canino, ho pure ribaltato il mio rapporto con la matematica: pensavo che non sarei mai riuscito a strappare un 6 e invece sono arrivato al 10, perché lui spiegava veramente bene e con calma, ogni lezione cominciava con un breve riassunto delle cose spiegate la volta prima. Quello di apprendere è uno sforzo complementare tra studenti e insegnanti".

Oggi continua a studiare

Dopo i festeggiamenti per il diploma con la sua fidanzata, Flavia, Riccardo non si è comunque seduto sugli allori. Ha già ricominciato a studiare, dedicandosi alle certificazioni nel linguaggio C Sharp e in cybersicurezza

L'obiettivo è sempre lo stesso: presentarsi ai colloqui di lavoro con una preparazione impeccabile, dimostrando di poter essere un valore aggiunto

Nel frattempo, continua a lavorare al call center, ma non rinuncia allo sport: "Faccio pesi e pugilato per hobby perché ormai è uno stile di vita". La speranza, ovviamente, è di trovare presto un lavoro in un campo coerente con il suo diploma.

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