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di paolodifalco01
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bocciati liceo Giovio ComoPuò capitare, sopratutto nel primo anno di scuola superiore, di non riuscire ad essere promossi. Una scuola e docenti nuovi, discipline mai affrontate prima e ritmi di studio più frenetici, possono incidere significativamente sul rendimento scolastico dei ragazzi.
E così, a settembre dell'anno successivo, ci si può ritrovare a dover ripartire dal primo superiore ma non sempre nello stesso istituto.

E' quello che accadrà ai ragazzi del Liceo P. Giovio di Como che a settembre dovranno cambiare istituto. Il motivo? Andiamo a scoprirlo insieme.

I bocciati al primo anno di superiori devono cambiare scuola

Così come riporta QuiComo, la comunicazione che è stata recapitata dalla presidenza del Liceo P.Giovio di Como agli studenti bocciati del primo anno e ai loro genitori non lascia spazio a fraintendimenti:"Dato il numero elevato di nuovi studenti già iscritti alla classe prima per l’anno scolastico 2022/23, non sarà possibile accogliere le richieste di conferma per gli studenti non ammessi alla classe seconda, si rilascerà tempestivamente nulla osta".

A motivare questa scelta è stato anche il dirigente scolastico Nicola D'Antonio: da un lato c'è la chiara volontà di non voler creare delle classi pollaio cioè classi che superino il numero massimo di studenti fissato a 28, dall'altro lato la scelta di voler dare la precedenza ai 450 nuovi iscritti della classi prime per cui si andranno a creare ben 15 classi dove non ci sarà posto per i 70 ragazzi che non ce l'hanno fatta a superare il primo anno anche perché verrebbero a mancare gli spazi, come le aule e i laboratori, dove svolgere le lezioni.

Le polemiche su questa decisione

Nonostante questo sia consentito dal regolamento dell'Istituto, la decisione sta facendo molto discutere: il problema riguarda soprattutto i ragazzi del Linguistico dove in una classe si è registrato un alto numero di studenti bocciati perché non avevano frequentato le ore necessarie per essere promossi smettendo, in sostanza, di frequentare la scuola.

A questo si aggiungono anche i genitori dei ragazzi bocciati che stanno facendo fatica a trovare altre scuole dato che a giugno le iscrizioni sono già chiuse in diversi istituti.

Paolo Di Falco