
Aumentano i non ammessi alla maturità. I primi dati parziali sull’esito degli scrutini di quest’anno rivelano un sostanziale incremento di bocciature e non ammissioni negli Istituti Superiori: il 6,1% degli studenti del quinto anno non potrà presentarsi agli esami e il 13,1% degli alunni dal primo al quarto superiore dovrà ripetere l’anno.
AUMENTA IL RIGORE, AUMENTO I BOCCIATI - Il Ministero dell’istruzione ha reso noti i primi risultati degli scrutini di quest’anno scolastico. Si tratta di un campione di 200 scuole dell’Emilia Romagna, Marche, Veneto, Puglia, Lombardia e Campania, per un totale di 11,779 studenti. La tendenza sembra quella di una maggiore severità nelle superiori con un aumento dei ragazzi bocciati, trend che, tra l’altro, si registra già da un paio d’anni.
NIENTE MATURITA' PER IL 6,1% - Per quanto riguarda l’ammissione all’esame di maturità, la percentuale dei non ammessi è pari al 6,1%, ovvero più dello 0,6% rispetto al 2009 quando i non ammessi arrivarono al 5,5%. Si tratta di dati provvisori, ma se fossero confermati il Miur fa sapere che la maturità salterebbe per 28.500 studenti.
PROMOZIONE SALTA PER IL 13,1% DEGLI STUDENTI - Anche per le ammissioni agli anni successivi la situazione non sembra essere migliore. Dovrà ripetere l’anno il 13,1% dei ragazzi delle prime quattro classi, mnetre per il 24% di loro il giudizio è sospeso. La percentuale di peggioramento rispetto all’anno scorso è dell’1,4%.
POLITICA DEL RIGORE - Sono gli Istituti professionali e i licei a collezionare il maggior numero di ripetenti, mentre gli studenti degli istituti tecnici sembrano andare meglio. Per il momento, ripetiamo, si tratta di dati ancora parziali. Si dovrà, quindi, attendere la fine delle rilevazioni sugli scrutini per valutare se, effettivamente, la politica del rigore della riforma Gelmini e lo spauracchio del 6 in tutte le materie abbiano sortito l’effetto sperato. Anche se, con la recente precisazione del Ministro dell’Istruzione “Con un cinque non si boccia nessuno”, c’è ben da sperare che la strage possa considerarsi sventata.
Cristina Montini