
A riportare la vicenda è ‘La Repubblica’. La gita in questione era uno stage linguistico in Francia, che sarebbe costato 680 euro a testa. Un’occasione importante, ma anche molto costosa. La soluzione è stata quella di attingere ai fondi comuni messi insieme dall’Associazione genitori.
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La rappresentante dei genitori: "Sarebbe stato sbagliato privarli di un’opportunità del genere"
I genitori della scuola secondaria di primo grado Albert Bruce Sabin Milano 2 di Segrate si sono resi protagonisti di un gesto di solidarietà encomiabile: hanno deciso di raccogliere dei soldi extra per pagare la quota di un alunno che altrimenti non si sarebbe potuto permettere la gita scolastica in programma con la classe.“I ragazzi di seconda e terza media dell'indirizzo linguistico francese hanno avuto la possibilità di vivere l'esperienza di uno stage linguistico in Francia, ad Antibes”, ha spiegato a ‘La Repubblica’ Anna Chiara Svelto, una rappresentante dei genitori. “Sono partiti domenica 19 marzo per poi rientrare venerdì 24. Hanno condiviso momenti che non dimenticheranno mai, andando a lezione alla mattina e visitando le città della zona, da Cannes alla stessa Antibes, al pomeriggio”. Ha poi aggiunto: “Sarebbe stato sbagliato privarli di un’opportunità del genere, soprattutto i ragazzi che senza la scuola non potrebbero fare viaggi all'estero”.
La colletta dal fondo comune per la gita da 680 euro a testa
Ecco quindi che è arrivata la contromisura per ovviare al problema da parte dell’Associazione genitori: “Organizziamo varie iniziative, dai classici banchetti delle torte alla vendita dei capi di abbigliamento brandizzati con il nome della scuola”, ha continuato a spiegare la rappresentante. “Così abbiamo un fondo cassa a disposizione per far fronte a esigenze del genere e abbiamo attinto a quello per aiutare una famiglia che ne aveva necessità”.La gita in Francia, fa sapere sempre ‘La Repubblica’, sarebbe costata ben 680 euro a testa. Stiamo quindi parlando di una somma piuttosto notevole, che appunto non tutte le famiglie possono permettersi di spendere. “La nostra è una scuola pubblica che offre servizi di eccellenza, a cominciare dalla possibilità per gli studenti delle medie di scegliere l'indirizzo più adatto a loro, spaziando da quello sportivo a quello linguistico”, ha affermato ancora Svelto, la rappresentante dei genitori. “Fedele a questa logica, il consiglio d'istituto ha deciso di approvare la proposta del viaggio d'istruzione di Francia, in effetti dispendioso. Invece dell'ennesimo modello di smartphone, abbiamo fatto questo regalo ai nostri ragazzi”.
Uno stage linguistico dal "grande valore inclusivo"
Dunque, “quello che era nato come uno stage linguistico, ha assunto un grande valore inclusivo”, ha sottolineato Giuseppina Di Dio, la docente di francese che ha organizzato l'iniziativa. “Ho visto i ragazzi crescere e cambiare in cinque giorni, sperimentando la vita in un contesto anche culturalmente diverso”.Una spesa esosa, questo è innegabile, ma anche molto utile per l’esperienza didattica dei ragazzi. “Dopo gli anni difficili della pandemia, i giovani hanno un gran bisogno di condividere esperienze di questo tipo”, ha dichiarato Paola Cosentino, la prof di italiano, che ha accompagnato le due classi partecipanti alla gita insieme a Di Dio e alle altre colleghe Emanuela Zaffaroni ed Elena Malvicini. “In questi giorni hanno svolto molte attività laboratoriali, intervistando per esempio gli abitanti del luogo per perfezionare il loro francese sul campo”.