
La giornata è infatti l'anniversario dell'Armistizio di Villa Giusti, siglato a Padova tra l'Italia e l'Impero Austro-Ungarico, che di fatto poneva la parola “fine” sul sanguinoso conflitto mondiale. Fu il Regio Decreto n.1354 del 23 ottobre 1922 a dichiarare il 4 novembre festa nazionale, con lo scopo di omaggiare tutti i soldati caduti a difesa del Paese.
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Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate: le alte cariche dello stato presenti alla cerimonia
Questa celebrazione infatti intende ricordare in special modo, tutti coloro che - anche giovanissimi - hanno sacrificato la propria vita per combattere in nome del Paese. Alla cerimonia di questa mattina – che ogni anno si tiene a Piazza Venezia a Roma – hanno partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Meloni, il Ministro della Difesa Crosetto e i Presidenti di Camera e Senato La Russa e Fontana. Il Capo dello Stato ha deposto una corona d'alloro davanti la statua del “Milite Ignoto”, tumulata proprio il 4 novembre del 1921 per omaggiare i caduti italiani in guerra.
Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate: lettera aperta del Ministro Valditara agli studenti
In occasione della ricorrenza, il neo Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha indirizzato una lettera a studentesse e studenti per invitarli a riflettere sul significato della giornata, specialmente in un presente volto all'insegna dell'incertezza e dell'instabilità nel quadro europeo. ”Care studentesse e cari studenti, vi scrivo oggi 4 novembre, nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, perché tengo a condividere con voi il senso profondo della ricorrenza. Nella giornata di oggi si celebra infatti un percorso storico e simbolico che coinvolge le ragioni più profonde della nazione, il senso stesso del nostro essere comunità” scrive Valditara, che prosegue ”Il 4 novembre 1918, anzitutto, entrava in vigore l’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti a Padova, l’atto che certificava la resa dell’Impero Austro-Ungarico all’Italia e, soprattutto, la fine di un massacro nel quale persero la propria vita oltre 600mila italiani, in gran parte giovani”.La ricorrenza è anche l'occasione per lanciare un monito agli studenti: ”La Grande Guerra fu una tragedia immane e nella celebrazione odierna bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista, a maggior ragione di fronte alla morte e alla distruzione che sono tornate a infestare il territorio europeo. Dobbiamo tuttavia onorare quei ragazzi, quegli italiani, che in nome di un ideale alto e nobile (l’unità di un popolo, la conclusione del Risorgimento), hanno sacrificato la propria vita. Il loro ricordo deve indurci ad apprezzare ancor più profondamente la Pace e la Libertà” conclude il Ministro dell'Istruzione e del Merito.