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Dalle chat ai comportamenti con gli alunni, i presidi preparano il vademecum per gli insegnanti
A Il Messaggero interviene il presidente di ANP Roma, Mario Rusconi: "Per fare l’insegnante non basta conoscere la materia che si spiega in classe, in molti Paesi internazionali esistono dei codici deontologici solo per i professori". Infatti il "Teachers standards" esiste già in Inghilterra e in Francia. Poi aggiunge: "Si tratta di un codice di comportamento che non è un mansionario ma contiene indicazioni prospettiche di tipo professionale, utili agli insegnanti per affrontare anche una serie di problematiche che nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate, a partire dal bullismo".
Astenersi dai giudizi e dalle critiche
Tra le regole del vademecum quella che vuole che gli insegnanti si astengano dal giudicare, criticare o fare annotazioni "sul fisico, sulle idee, sugli atteggiamenti dei ragazzi, fermo restando che di fronte a comportanti sbagliati, contrari, deve partire una segnalazione". Rusconi, poi, fa un esempio pratico: "Se in una classe ci sono studenti con un abbigliamento poco consono il professore non deve scendere in aggressioni verbali, ma deve segnalare il caso al preside e alla famiglia".