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supplente eboli vareseHa fatto molto scalpore la storia della collaboratrice scolastica, che pur abitando a Napoli, lavora a Milano, decidendo di fare la pendolare.

Ma, al di là della polemica scatenata dalle sue dichiarazioni, la storia ha puntato i riflettori su tutti i ragazzi che sono costretti a lasciare la propria terra per cercare fortuna altrove, come è successo a Gaetano Mazzella, che da Eboli ha trovato lavoro nel mondo della scuola a Varese, e attualmente si trova a più di 1.000 km da dove è nato e cresciuto.

Supplente ventiquattrenne sta inseguendo il suo sogno: “Mi sono licenziato e ho iniziato ad insegnare”

Gaetano, raggiunto da OrizzonteScuola, ha raccontato l’inizio del suo percorso nel mondo scolastico.
In realtà aveva trovato un altro impiego, vicino casa, come segretario, ma in poco tempo ha realizzato che quello non era il lavoro che sognava, e così, dopo essersi licenziato, ha iniziato a mandare le prime messe a disposizioni, e in breve è stato chiamato, ma non proprio nella sua città, Eboli: “Lavoravo a due passi da casa come segretario in un ente di formazione, tante ore di lavoro, sottopagato, e non apprezzato il giusto, ma il mio obiettivo era un altro – racconta Gaetano -. Dopo essermi licenziato, ho avuto la chiamata a settembre, all’età di 23 anni e mi sono messo in gioco per raggiungere i miei obiettivi! Da Eboli, in provincia di Salerno, a Lavane Ponte Tresa, in provincia di Varese, ai confini con la Svizzera. Quasi 1000 km mi dividono dalla mia famiglia e dalla mia compagna, la vita è molto cara, difatti solo l’affitto mi costa 600€, ma sono sacrifici che sono disposto ad affrontare per crescere e per avere un futuro che ho sempre sognato.”

Una difficoltà in più che ha dovuto affrontare è quella dell’età, in quanto a soli 23 anni, il neo prof era il più giovane dell’istituto, ma grazie ai colleghi disponibili, questo gap è stato colmato in fretta: “Sono il più piccolo della scuola, e ciò mi stimola solamente a fare meglio dei miei colleghi, dimostrando che l’età è un numero da infrangere con i risultati“.

La decisione di trasferirsi così lontano dalla sua città non è stata di certo presa alla leggera, ma Gaetano stesso ha ammesso che la voglia di iniziare la carriera nella scuola supera la difficile lontananza, soprattutto in così giovane età: "Sono un giovane di 24 anni con una vita davanti a me. Scegliere di trasferirmi in una provincia lontana da casa è stata una sfida, ma anche un’opportunità per iniziare la mia carriera da insegnante. Se avessi la possibilità di ottenere un posto fisso come docente, lo accetterei volentieri. La mia voglia di crescere professionalmente e di raggiungere il mio obiettivo è così forte che supera la lontananza dalla famiglia e dalle radici. È anche grazie ai miei genitori che ho intrapreso questa carriera e sarebbe gratificante seguire le orme di mio padre e mia madre."

Per quanto riguarda lo stipendio, Gaetano è d'accordo sul fatto che siano bassi, ma tuttavia riesce a coprire tutte le spese e a vivere senza problemi, anche se con il salario attuale forse non sarebbe pronto a metter su famiglia al nord, e in questo un aumento potrebbe aiutare questa importante decisione: "Dopo alcuni mesi di lavoro al Nord, mi rendo conto che i costi della vita sono piuttosto alti. Ad esempio, pago 600€ di affitto per un monolocale, oltre alle spese per il cibo, la benzina e altre necessità. Al momento vivo da solo, quindi il mio salario mi permette di vivere senza problemi. Tuttavia, se i salari dovessero aumentare, potrebbe essere un fattore determinante per decidere di formare una famiglia qui al nord."

Il supplente conclude riflettendo sul ruolo dell'insegnante e sul perché ha deciso di intraprendere questa strada, pur sapendo che non sarà semplice ma che richiederà molti sacrifici: "Mi considero una persona matura e consapevole che nulla accade per caso nella vita. Cerco di fare sempre il mio meglio in qualsiasi cosa faccia. L’insegnamento è una professione nobile e gratificante, che offre la possibilità di influire significativamente sulla vita degli studenti, fornendo loro le conoscenze, le competenze e le abilità necessarie per raggiungere il successo. Gli insegnanti sono i mentori, le guide e i sostenitori dei loro studenti, aiutandoli a scoprire e sviluppare il loro pieno potenziale. La passione per l’insegnamento e la stabilità lavorativa possono coesistere e influire sulla scelta di diventare insegnanti. La passione per l’insegnamento può motivare a superare i sacrifici richiesti dalla professione, mentre la stabilità lavorativa può fornire un senso di sicurezza e tranquillità per affrontare le sfide e le incertezze del futuro."