
Noi di Skuola.net eravamo presenti per raccogliere dal vivo le testimonianze di chi lotta tutti i giorni per migliorare le condizioni del mondo scolastico. Presenti all'evento Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell'Udu; Camilla Velotta, esecutivo della Rete degli Studenti Medi; Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi; Ivan Pedretti, segretario generale dello SPI CGIL. L'evento è stata l'occasione per puntare i riflettori su una problematica – come dice Camilla Piredda, che non può più essere ignorata e che attende una soluzione pratica. In questo senso, i ragazzi di Udu e Rdsm hanno fatto i compiti a casa, presentando i frutti delle loro ricerche sullo stato mentale dei giovani: 'Chiedimi come sto' è quindi il risultato ottenuto dagli studenti.
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'Chiedimi come sto': la legge degli studenti
Un percorso iniziato lo scorso anno, grazie a una ricerca sul disagio realizzata con SPI CGIL e IRES ('Chiedimi come sto'). I risultati circa le condizioni post-pandemia degli studenti – e in generale dei giovani - erano davvero allarmanti. Camilla Piredda spiega che ”il sentimento più provato durante la pandemia è stata la noia per il 76% dei rispondenti; emergono anche l'ansia al 59% e il senso di solitudine al 57%”. Non solo, approfondendo l'indagine, la coordinatrice dell'Udu parla di altre problematiche più o meno diffuse: ”Vi sono poi risultati particolarmente allarmanti: basti pensare che il 28% del campione ha sofferto di disturbi alimentari, mentre il 14,5% ha avuto esperienza di autolesionismo. Alla luce di questi dati, abbiamo auspicato che la politica reagisse per cercare di supportare la salute mentale degli studenti e prevenire qualsiasi forma di disagio”. Da questi dati sconcertanti è partita l'attività degli studenti che – grazie anche al supporto dello SPI CGIL – hanno messo a punto una legge che mira a tutelare il percorso di crescita di ragazzi e ragazze tra le mura scolastiche e nelle università. La proposta ha infatti lo scopo di introdurre professionisti qualificati all'interno delle strutture per presidiare il benessere psicologico.
Se in passato gli studenti hanno visto un'assenza su questo versante da parte delle istituzioni, questa volta qualcosa si muove. Alla conferenza erano infatti presenti diversi parlamentari che hanno accettato di dialogare con le associazioni studentesche. Sono intervenuti alla presentazione, per il Partito Democratico, l'Onorevole Nicola Zingaretti, la Senatrice Beatrice Lorenzin (ex Ministro della Salute) e l'Onorevole Rachele Scarpa, promotrice dell'intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione della salute mentale. Tra i sostenitori dell'iniziativa anche l'Onorevole Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, anche lei presente all'evento e per il Movimento 5 Stelle la Senatrice Elisa Pirro.
”La proposta di legge – spiega Camilla Velotta della Rete degli Studenti Medi – punta ad istituire, regolare e finanziare uno sportello di assistenza psicologica in ambito scolastico e universitario. Oggi molte scuole offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: chiediamo allo Stato di investire almeno 100 milioni di euro all'anno per arruolare team multidisciplinari di esperti al servizio degli studenti”. Paolo Notarnicola parla di esigenze generazionali, in un primo momento, per poi guardare più in alto. ”Un punto di partenza per la costruzione di una coscienza sul benessere psicologico e per porre le basi affinché questo diventi un principio fondato su misure di welfare pubblico. La nostra proposta è un primo passo per il riconoscimento del benessere psicologico all'interno del nostro ordinamento giuridico e del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. Un investimento questo – secondo la Senatrice Lorenzin – necessario ma che si presenta come una vera sfida: ”A me piace parlare in modo chiaro: servono 500 milioni da investire sul Servizio Sanitario Nazionale per affrontare questa sfida”. Più polemiche che perplessità invece da parte dell'ex segretario PD Nicola Zingaretti che, nel suo intervento, ha attaccato la maggioranza di governo affermando come nella Legge di Bilancio varata lo scorso anno i ”tradizionali” tagli alla spesa pubblica sulla sanità richiederanno uno sforzo aggiuntivo per tutelare la salute mentale dei giovani.
Simone Agutoli, esecutivo Udu: “Servono psicologi esperti per supportare studenti e insegnanti”
Ma ai giovani del 2023 non interessa la bagarre politica, loro vogliono soltanto risposte concrete. Abbiamo quindi intervistato i diretti interessati sulle misure più impellenti da adottare. Camilla Piredda non ha dubbi sulle priorità: ”Chiediamo che vengano istituiti degli sportelli gratuiti di assistenza psicologica in tutte le scuole del nostro Paese e che, insieme a questi, venga presentato un team multidisciplinare composto da esperti in disforia di genere e disturbi del comportamento alimentare: tra i problemi più diffusi emersi nella nostra ricerca. Non solo, chiediamo anche – con questa proposta – l'introduzione di percorsi di educazione all'emotività di genere in tutte le scuole e in tutte le università”.Anche Simone Agutoli, esecutivo dell'Udu, è dello stesso parere e sottolinea la necessità della presenza di veri esperti: ”Ancora oggi, nelle scuole e nelle università è che non ci sono figure specializzate ma addirittura specializzandi: studenti che nemmeno si sono ancora laureati. Quello che serve davvero sono invece professionisti specializzati nelle esigenze delle nuove generazioni. Ad esempio quindi, disturbi alimentari, ansia da prestazione rispetto al percorso universitario, e ancora atti di autolesionismo: servono figure che sappiano offrire una soluzione concreta. E allo stesso tempo supportare, non solo gli studenti, ma anche i docenti. Anche i professori chiedono di essere aiutati per quanto riguarda le relazioni con gli studenti e il percorso di crescita: è evidente che le esigenze delle nuove generazioni sono diverse rispetto a quelle di un pubblico più adulto”.