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elezioni comunali

Completato il ritorno in classe per milioni di studenti già incombe il rischio di uno stop alle lezioni. Non c'entra nulla il Covid (che comunque sta già portando alcune classi in Dad). Sono le elezioni amministrative del 3-4 ottobre che comporteranno lo stop alle lezioni nelle scuole seggio elettorale. Anche se, rispetto agli altri anni, qualcosa è cambiato. Vediamo cosa.

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L'88% delle scuole è seggio elettorale

Le scuole sono seggio elettorale, fatto ormai arcinoto. Negli ultimi tempi, però, alla luce anche dall'emergenza Covid-19 e della perdita di ore di lezioni in presenza, è maturata l'idea di abbandonare le scuole come seggio e di utilizzare sedi alternative. Attualmente sono l'88% dei 61.562 seggi elettorali. Già l'anno scorso, in concomitanza con il referendum costituzionale, era stato fatto qualcosa: solo 471 su circa 8.000 sono stati i Comuni che hanno previsto lo spostamento di 1.464 sezioni elettorali, poco più del 2 per cento del totale. Il problema è stato sollevato con forza e il Ministero dell'Interno ha provveduto ad organizzare altre misure alternative.

Cosa è stato fatto per trovare sedi alternative

La ministra Lamorgese ha istituto un tavolo di lavoro che è sfociato nell'impegno del governo nel Decreto Sostegni per il fondo da 2 milioni di euro per aiutare i comuni a trovare nuovi spazi ad uso elettorale. Entro il 15 luglio i Comuni interessati (qui la lista di quelli in cui si svolgeranno le elezioni) dovevano trovare sedi alternative agli istituti scolastici e successivamente le Prefetture avrebbero consegnato al Viminale l'elenco. Il Ministero dell’Interno ha reso noto qualche giorno fa l’elenco dei Comuni: sono 117 gli enti locali che hanno trovato spazi. Tra i comuni hanno aderito Roma, Torino, Bologna, Siena, Pordenone e Novara. In totale sono 510 i seggi elettorali interessati, con il coinvolgimento di circa 300.000 elettori e di oltre 30.000 studenti. Al posto delle scuole, dunque, si sono spostati i seggi in uffici comunali e sale consiliari; biblioteche e sale di lettura; palestre ed altri impianti sportivi, comprese palestre scolastiche qualora abbiano un ingresso separato e la loro utilizzazione non impedisca l'attività didattica; centri e impianti polifunzionali; circoli ricreativi e sportivi; locali dopolavoristici; spazi espositivi e fieristici; ludoteche; ambulatori ed altre strutture non più ad uso sanitario; spazi non più adibiti a mercati coperti.

Sedi alternative per le elezioni, continuare su questa strada

Le elezioni non possono fermare le lezioni e tra qualche settimana si voterà a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Grazie a un fondo da 2 milioni di euro fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle 117 sindaci hanno trovato sedi di seggio alternative alle scuole e oltre 30mila studenti non dovranno stare a casa e potranno andare in classe. Sono 510 i seggi spostati in palestre comunali, strutture polivalenti e uffici municipali dismessi. Il Viminale ha valutato positivamente questa nostra misura e si è impegnato a stanziare fondi per i prossimi anni.” così Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, a margine dell’interrogazione a risposta immediata in commissione con il Ministero dell’Interno.
Ringraziamo i sindaci per aver compiuto quest’atto d’amore per la comunità didattica e sottolineiamo soprattutto l’impegno dei sindaci dei piccoli comuni dove la missione era più difficile. Tra i comuni hanno aderito Roma, Torino, Bologna, Siena, Pordenone e Novara e 25 enti calabresi. Siamo solo all’inizio di un percorso che dovrà necessariamente crescere. Ci sono già altri 200 comuni, non coinvolti in queste elezioni, che hanno manifestato l’intenzione di spostare seggi dalle scuole. Chiediamo al presidente Draghi e ai ministri Franco e Bianchi adeguata attenzione all’iniziativa, anche in vista della prossima legge di bilancio. Insieme a Lucia Azzolina e alla presidente della commissione Cultura, Vittoria Casa, continueremo a insistere nell’interesse degli studenti” aggiunge Brescia.
Secondo Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura: “Si tratta dell’inizio di un percorso che il mondo della scuola attende da anni. I numeri forniti dal Viminale dicono che grazie a un fondo di due milioni, i sindaci italiani hanno liberato centinaia di edifici scolastici dalle incombenze relative all’organizzazione dei seggi e alle elezioni. Ciò significa continuità didattica per più di 30.000 tra ragazze e ragazzi. Considerando che da parte dei Comuni esistono altre 197 richieste per più di 6 milioni di euro, dobbiamo assolutamente continuare su questa strada”.
Data pubblicazione 22 Settembre 2021, Ore 15:02
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