
La scuola è pronta a ripartire con importanti novità. Il 4 settembre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge scuola che introduce riforme nel sistema scolastico italiano. Le novità, annunciate dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, riguardano principalmente l'Esame di Stato del secondo ciclo, che torna a chiamarsi Esame di Maturità.
Ma all'interno del documento ci sono parecchi altri spunti, che vanno dalla crescente valorizzazione del personale scolastico a un aumento della sicurezza per i viaggi d'istruzione, dalla revisione dei PCTO (l'ex alternanza scuola-lavoro) alla stabilizzazione dei nuovi percorsi tecnico-professionali 4+2.
Indice
- Torna l'esame "di Maturità"
- L’elaborato di cittadinanza attiva e solidale
- La filiera 4+2 diventa strutturale
- Nuove risorse per il contratto della scuola
- I PCTO diventano "Formazione scuola-lavoro"
- Passaggi tra indirizzi: non tutti devono fare l'esame
- Viaggi d’istruzione più sicuri
- L’edilizia scolastica
Torna l'esame "di Maturità"
L’Esame di Stato, come detto, cambia nome e diventa (o, meglio, ritorna) Esame di Maturità, e avrà l'obiettivo specifico di far emergere non solo le conoscenze acquisite ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti.
La riforma introduce alcune novità significative: mantenendo le due prove scritte, il colloquio orale sarà incentrato sulle quattro materie principali del percorso di studi, affiancato da una valutazione del percorso formativo complessivo che include l'educazione civica e le esperienze di alternanza scuola-lavoro.
La decisione di fare scena muta durante il colloquio sarà considerata una rinuncia alla prova. Tradotto: bocciatura automatica.
Per garantire un'applicazione corretta, i commissari riceveranno una formazione specifica. Inoltre, un'importante novità è rappresentata dal curriculum dello studente, un documento allegato al diploma che fornirà una panoramica completa del percorso formativo e delle esperienze più rilevanti.
L’elaborato di cittadinanza attiva e solidale
Il voto in condotta tornerà a essere centrale, non solo per l’ammissione agli esami di Stato, ma anche per la valutazione complessiva del percorso scolastico.
Una delle novità introdotte dal nuovo decreto è l'obbligo, per gli studenti che hanno un voto in condotta di almeno sei, di presentare un elaborato critico che approfondisca il tema della cittadinanza attiva e solidale. Questo elaborato, che rafforza il legame tra la responsabilità civica e la formazione, sarà parte integrante dello scrutinio finale.
La filiera 4+2 diventa strutturale
Tra le riforme introdotte dal Decreto scuola, compare anche l'ulteriore sviluppo della filiera tecnologico-professionale 4+2, percorsi che rivoluzionano, appunto, gli Istituti tecnici e professionali. Che da sperimentali diventano ordinamentali, permettendo agli studenti di conseguire il diploma in quattro anni invece di cinque, per poi specializzarsi in due anni presso gli ITS Academy. L'obiettivo è creare un collegamento più stretto tra le scuole e il mondo del lavoro, fornendo agli studenti competenze mirate che rispondano ai bisogni delle aziende e promuovano l'innovazione tecnologica.
La fase di sperimentazione ha già coinvolto 280 istituzioni scolastiche, che hanno attivato 395 percorsi (89 nell’istruzione professionale e 306 nell’istruzione tecnica). Ora, con l'entrata in vigore del decreto, tutti i dirigenti scolastici potranno proporre al Ministero l'attivazione di questi nuovi percorsi, che si affiancheranno a quelli tradizionali, offrendo agli studenti una scelta formativa più ampia e flessibile.
Nuove risorse per il contratto della scuola
Per il personale della scuola, poi, sono previste risorse aggiuntive pari a 240 milioni di euro una tantum destinate al rinnovo contrattuale. A questi si sommano 15 milioni di euro per estendere l'assicurazione sanitaria integrativa al personale precario, inclusi i docenti supplenti che hanno un contratto fino al 30 giugno. Ulteriori fondi verranno stanziati anche per la formazione dei docenti, compresi i commissari che faranno parte delle commissioni dell'Esame di Maturità.
I PCTO diventano "Formazione scuola-lavoro"
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha annunciato anche una modifica significativa per i programmi di alternanza scuola-lavoro, che ora verranno ridefiniti come "Formazione scuola-lavoro". L'obiettivo di questa revisione è stabilire con maggiore chiarezza la loro funzione formativa e orientativa.
Precedentemente noti come Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), sono stati rinominati per sottolineare il loro ruolo cruciale nel preparare gli studenti al mondo del lavoro e nell'aiutarli a orientarsi tra le future scelte professionali.
Passaggi tra indirizzi: non tutti devono fare l'esame
Per gli studenti delle scuole superiori è stata, poi, introdotta una nuova regolamentazione relativa ai passaggi tra gli indirizzi di studio. L'obiettivo principale è fornire un'opportunità di crescita e successo, riducendo la dispersione scolastica e l'insuccesso formativo.
Gli studenti del primo biennio avranno, così, a disposizione interventi di sostegno mirati, un supporto su misura per aiutarli a trovare la loro strada. Senza dover sostenere un esame integrativo. Per coloro che si trovano nel triennio conclusivo, invece, resta il passaggio obbligatorio della verifica delle competenze acquisite.
Viaggi d’istruzione più sicuri
L'attenzione del Ministero dell'Istruzione si concentra sulla sicurezza degli studenti durante i viaggi d'istruzione e le uscite didattiche. Le nuove direttive ministeriali, infatti, privilegeranno nelle gare d'appalto gli operatori che garantiscono il massimo della sicurezza, sia per i mezzi utilizzati che per le competenze dei conducenti. Inoltre, saranno avvantaggiate le agenzie che si doteranno di sistemi di accessibilità per gli studenti con disabilità.
L’edilizia scolastica
Novità anche sul fronte degli edifici scolastici, con risorse economiche precedentemente destinate all'affitto o noleggio di strutture temporanee che ora saranno riassegnate per l'edilizia. Questi fondi residui, non più necessari per le loro finalità originarie, saranno ora utilizzati per garantire la piena funzionalità degli edifici scolastici.
La riallocazione coprirà spese essenziali, inclusi i trasporti e l'acquisto di arredi didattici, assicurando così che le scuole siano completamente attrezzate e operative.