
Come ogni anno, molti studenti delle scuole superiori hanno passato buona parte delle vacanze a studiare. Si tratta naturalmente della popolazione scolastica che ha concluso l’annata con uno o più debiti scolastici, da recuperare a settembre con i cosiddetti esami di riparazione.
La paura che accompagna il momento dell’esame di passaggio alla classe successiva è sempre tanta. Da qui i molti dubbi in merito: cosa succede se sono assente all’esame di recupero? Per rispondere alla domanda abbiamo interpellato Cristina Costarelli, dirigente Scolastico del liceo scientifico Newton di Roma e presidente dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi) Lazio.
Cosa succede se non ci si presenta agli esami di riparazione?
Di sicuro, diciamo subito, non si tratta di una buona idea. A meno che non si verifichi una problematica seria che impedisce effettivamente di presentarsi all’esame, come un problema di salute, assentarsi non è in alcun modo una soluzione. Saltare l’esame di recupero, infatti, non permette di evitare l’ostacolo ma soltanto di rimandarlo: non sarà possibile cominciare l’anno scolastico nella classe successiva se prima non viene sostenuto l’esame di recupero.
“Se lo studente non si presenta”, spiega Cristina Costarelli, “viene riconfermata la valutazione negativa dello scrutinio di giugno. Quindi, in sintesi, l’alunno non viene ammesso all’anno successivo”.
La spiegazione d’altronde è semplice: “Non presentandosi, non mette il Consiglio di classe nelle condizioni di valutare se ha recuperato le carenze evidenziate a giugno”.
In sintesi, non presentarsi all’esame di recupero si va incontro alla valutazione negativa, ovvero il non superamento dell’esame e la riconferma dell’insufficienza con conseguente non ammissione all’anno successivo.
Caso diverso invece, come dicevamo, quello per cui sussistono delle problematiche che impediscono la presenza dello studente (problemi di salute, eccetera). In tal caso, l’esame verrebbe “riprogrammato nel giro di pochi giorni, entro l’inizio dell’attività didattica”. Dunque, ribadisce Costarelli, “lo spostamento si prova a fare, ma sempre nell’arco di pochi giorni”.
Per concludere, non presentarsi all’esame di riparazione non è un’alternativa valida per recuperare il debito. Meglio tentare, anche se non si è sicuri di aver colmato tutte le lacune. Anche perché se vai male all’esame di riparazione non tutto è perduto!
Cosa succede se non si supera l'esame di riparazione?
Non raggiungere la sufficienza all'esame di riparazione non significa automaticamente essere bocciati o non essere ammessi all'anno successivo. Anche in caso di esito negativo, è possibile proseguire con l'anno scolastico successivo, ma la decisione finale spetta al Consiglio di classe. Gli insegnanti, infatti, valutano l'intera situazione dello studente, considerando non solo l'esito dell'esame ma anche il percorso complessivo e i possibili miglioramenti.
Il nostro suggerimento? Impegnatevi nello studio e dimostrate agli insegnanti di aver preso seriamente il debito formativo. L'impegno, indipendentemente dal risultato finale, viene sempre apprezzato e può fare la differenza.