
Dal mese in corso infatti, le studentesse potranno usufruire di un numero predeterminato di assenze mensili giustificate a causa dei dolori associati alla dismenorrea, alla vulvodinia o alla neuropatia del pudendo. L'assenza di linee guida ministeriali fa sì che ogni istituto disponga della decisione in piena autonomia, e così anche il 'Duca D'Aosta' si aggiunge a quelle scuole che hanno scelto di venire incontro alle necessità degli studenti.
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Congedo mestruale, qualcosa si muove anche in Parlamento
Le studentesse potranno saltare la scuola per due giorni al mese, previa presentazione di un certificato medico rilasciato da un ginecologo che attesti la loro condizione. L'iniziativa ha riscosso apprezzamento tra gli studenti, come spiega Sofia Marini rappresentante d'istituto. Secondo quanto si legge su 'OrizzonteScuola', la studentessa ha plaudito l'operato della scuola, parlando del riconoscimento di un diritto che spesso passa in sordina.
La ragazza ha anche sottolineato come il certificato possa essere ottenuto in modo gratuito anche da minorenni senza il consenso dei genitori al consultorio. Mentre le scuole prendono una chiara posizione, pare che qualcosa si stia muovendo anche tra i banchi delle istituzioni. Il gruppo parlamentare dei Verdi ha infatti di recente presentato una proposta di legge sul congedo mestruale, estendendolo anche alle lavoratrici. La bozza prevede fino a tre giorni di assenza al mese – da scuola o dal lavoro – con identiche condizioni di retribuzione per le lavoratrici.