
Una decisione controcorrente
La decisione, che coinvolgerà le attività didattiche fino al 15 marzo, rappresenta un vero e proprio esperimento educativo volto a promuovere l'autonomia degli studenti e a ridurre la loro dipendenza dai dispositivi mobili. La mossa, deliberata dal consiglio d'istituto, si propone di contrastare la contraddizione educativa generata dall'obbligo, per gli studenti, di consultare frequentemente i propri smartphone per verificare i compiti assegnati, un'abitudine che, secondo quanto osservato, si scontra con gli sforzi congiunti di docenti e genitori volti a limitare l'uso eccessivo di tali dispositivi.
"Un sasso nello stagno"
"Un sasso nello stagno", così l'ha definita il preside a La Nazione, sottolineando come l'iniziativa non pretenda di essere una soluzione definitiva alla dipendenza da smartphone, ma piuttosto uno stimolo a riscoprire competenze di base ormai trascurate, come la capacità di organizzarsi autonomamente o di interagire direttamente con i compagni per lo scambio di informazioni: "I ragazzi stanno perdendo la competenza di organizzarsi i compiti. L’informatizzazione ha portato comodità ma anche rilassamento: una volta i ragazzi dovevano imparare l’informatizzazione, ora a prendere un appunto con la penna".
Opinioni a confronto
Non tutti hanno accettato con entusiasmo la novità, le maggiori perplessità sono arrivate dai docenti, spiega il Corriere della Sera. Infatti le reazioni non sono tardate ad arrivare, delineando un panorama di opinioni diverse. Da un lato, vi sono dirigenti scolastici che, pur riconoscendo la comodità e l'efficienza del registro elettronico, apprezzano la possibilità di riflettere su alternative che promuovano una minore dipendenza tecnologica. Dall'altro, ci sono coloro che, pur essendo aperti all'esperimento della scuola, rimangono fermamente ancorati alle potenzialità del digitale, riconoscendone l'indispensabilità nella gestione quotidiana della didattica e nella comunicazione tra scuola e famiglia.
Punto di partenza per una riflessione più ampia
Il ritorno al diario cartaceo, seppur temporaneo, solleva questioni fondamentali sul ruolo della tecnologia nell'educazione e sulle competenze che si vogliono trasmettere alle nuove generazioni. L'esperimento potrebbe rivelarsi un prezioso punto di partenza per un dibattito più ampio su come bilanciare l'integrazione delle nuove tecnologie nel processo educativo con la necessità di preservare e valorizzare abilità interpersonali e di autogestione che sono essenziali per lo sviluppo individuale e collettivo. In attesa dei risultati di questa prova, la comunità scolastica e i suoi osservatori rimangono in attesa, curiosi di vedere se il passato possa offrire preziose lezioni per il futuro dell'educazione.
Data pubblicazione 8 Febbraio 2024, Ore 8:47
Data aggiornamento 8 Febbraio 2024, Ore 8:55