
A farcelo sapere è ‘Orizzontescuola’, che ha messo a confronto il funzionamento dei compiti a casa in alcuni Paesi del mondo. Vediamo cosa è emerso.
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Il dibattito sui compiti a casa
A partire dal 2017, in Francia è stata adottata una nuova politica riguardante i compiti a casa per gli studenti. Ora, durante l'orario scolastico, vengono programmate ore di studio “accompagnato”, in modo che i ragazzi possano completare i loro compiti a scuola. Questa misura è stata introdotta per evitare disparità tra gli studenti, basate soprattutto sulla differente capacità, da parte delle famiglie, di aiutare o meno i propri figli nello svolgimento degli esercizi. Tuttavia, sebbene una legge francese proibisca i compiti a casa per gli studenti delle elementari da sessant'anni, molti insegnanti continuavano imperterriti ad assegnarli.La questione dei compiti scolastici è motivo di dibattito in Francia, così come in Italia. La discussione si fonda su due punti di vista differenti, per certi versi opposti. Da un lato, molti insegnanti sostengono che i compiti siano un'importante parte del processo di apprendimento, in quanto aiutano gli studenti a rafforzare le conoscenze acquisite a scuola. Dall'altro lato, molti genitori e studenti si lamentano della quantità eccessiva di compiti assegnati, che spesso impedisce agli studenti di dedicarsi ad altre attività importanti come lo sport, il tempo libero e il riposo.
I problemi dei compiti a casa
I problemi associati a un eccessivo carico di compiti a casa sono in effetti molteplici. In primo luogo, gli studenti che trascorrono molte ore ogni sera sui compiti possono subire un'eccessiva pressione, che può avere di conseguenza un impatto negativo sulla loro salute mentale e fisica. Inoltre, il tempo dedicato ai compiti a casa spesso si traduce in una riduzione del tempo per altre attività cruciali, come l'attività fisica, il socializzare con gli amici e la partecipazione ad altre attività extracurriculari.Sorgono anche preoccupazioni riguardo all'equità nell'assegnazione dei compiti a casa. Ad esempio, gli studenti che hanno accesso a migliori risorse a casa, come genitori in grado di offrire assistenza con i compiti, potrebbero avere un vantaggio rispetto ad altri studenti. Ciò può portare a disuguaglianze nell'apprendimento e a minori opportunità di successo scolastico per alcuni studenti.
Come funziona in Europa e nel resto del mondo
Ma come funziona in Europa e nel resto del mondo? Non solo in Francia e Italia, ma molti Paesi hanno politiche specifiche in merito alla questione. Ad esempio, in Finlandia, considerata una delle migliori nazioni in termini di sistemi educativi, i compiti a casa sono ridotti al minimo e gli studenti vengono incoraggiati a svolgere attività all'aperto e a connettersi con la natura. In Norvegia, invece, esiste una regolamentazione legale che limita il tempo dedicato ai compiti a casa per gli studenti delle scuole superiori a un massimo di 2,5 ore al giorno.In Spagna, la quantità di compiti a casa spesso risulta elevata, ma il modo in cui vengono assegnati può variare da scuola a scuola. Alcuni istituti spagnoli utilizzano un sistema di rotazione, in cui ogni insegnante assegna i compiti solo un giorno alla settimana, mentre altri ne assegnano per ogni materia ogni giorno.
Al di fuori dell'Europa, la situazione dei compiti a casa varia considerevolmente da Paese a Paese. Negli Stati Uniti, ad esempio, i compiti a casa sono spesso molto impegnativi, suscitando infatti un forte dibattito. In Giappone, invece, si registra generalmente una notevole quantità di compiti a casa, ma alcune scuole hanno iniziato a introdurre il riposo pomeridiano per aiutare gli studenti a riposare.
In India, la quantità di compiti a casa varia a seconda del tipo di scuola e delle diverse regioni del Paese. Mentre in alcune scuole i compiti a casa risultano impegnativi, in altre la quantità di compiti assegnati è molto limitata.