
Un reintegro che non è andato giù agli studenti che ieri, 11 gennaio, hanno disertato le lezioni in segno di protesta. Un'intera classe è rimasta a casa, mentre i genitori – già sul piede di guerra – hanno fatto richiesta di potere accedere agli atti dell'inchiesta.
-
Leggi anche:
- Va a prendere il figlio a scuola e non viene riconosciuto: non era un finto genitore ma il papà di un altro alunno
- Lascia la Germania per tornare a insegnare in Italia ma rimane senza stipendio
- A scuola fanno meno di 10 gradi, gli studenti si rifiutano di entrare
La preside motiva la scelta
Secondo quanto riportato da varie fonti, tra cui 'Il Corriere della Sera', i genitori parlano di ”avance spinte” nei confronti di due studentesse 16enni, con ”tentativi di baci e palpeggiamenti” da parte del collaboratore scolastico. Una situazone delicata che la preside della scuola torinese ha così commentato: ”Capisco che i genitori siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente”, spiega la dirigente scolastica. ”Al suo rientro l’ho assegnato ad un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento, è un supplente nominato due giorni prima dell’accaduto, nessuno lo conosceva”.La preside precisa di aver fatto quanto possibile, e cioè di aver avviato il procedimento con segnalazione all'Ufficio Scolastico Regionale competente. Ma qui si fermano i poteri di un preside: ”È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti. La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto”. I genitori però non ci stanno: le famiglie hanno infatti intenzione di rivolgersi a uno studio legale per chiedere di avere accesso agli atti dell'indagine.