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Si finge genitore a scuola per prendere un bambinoIl caso aveva messo tutti in allarme. L’uomo era andato a prendere il figlio a scuola, ma i collaboratori scolastici e gli insegnanti, non riconoscendolo, si erano insospettiti e non gli avevano permesso di prelevare l’alunno.
L'evento era anche stato segnalato al preside della scuola, che aveva diramato una nota per chiedere a genitori e personale scolastico la massima attenzione.

Dopo un giorno di paura e di allarme è però emersa la verità: si è trattato soltanto di un malinteso, che vede alla base un incredibile caso di omonimia.

Sconosciuto tenta di far uscire un bambino da scuola

È successo lunedì 8 gennaio, in un istituto comprensivo statale di Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno. L’uomo si è presentato davanti alla scuola e, senza esibire una delega, ha chiesto ai collaboratori scolastici di far uscire suo figlio anticipatamente, alla fine delle lezioni. Peccato però che l'alunno indicato dal signore non era suo figlio. Quell’uomo, inoltre, era sostanzialmente uno sconosciuto, mai visto prima né dai collaboratori né dagli insegnanti, i quali si sono di conseguenza insospettiti non acconsentendo alla richiesta. Ciò che è accaduto dopo sembrava poi confermare i sospetti della scuola: l’uomo, una volta resosi conto che non gli avrebbero lasciato prelevare il bambino, si è allontanato dall'edificio facendo perdere le sue tracce. Il caso aveva quindi assunto subito la forma inquietante di un rapimento fallito.

Dirigente scolastico: “Il fatto grave non ha avuto conseguenze”

A rivelare la vicenda, fa sapere ‘Il Gazzettino’, è stato il dirigente scolastico della scuola, che ha scritto in una nota: “Grazie all'attenzione dei docenti e dei collaboratori scolastici, è stato verificato che non si trattava di un genitore. La persona, durante l'attesa, è andata via e il fatto grave non ha avuto conseguenze”. Si legge ancora nella nota: “Naturalmente la scuola sta facendo tutti i passaggi istituzionali necessari per segnalare l'accaduto. Il dirigente ha quindi invitato insegnanti e collaboratori scolastici alla “massima attenzione”, per evitare il verificarsi di casi analoghi.

Nessun rapimento fallito, solo un caso di omonimia

Ma la vicenda ha infine avuto un incredibile risvolto. È infatti emerso che si sarebbe trattato soltanto di un falso allarme. Il malinteso sarebbe dovuto essenzialmente a un caso di omonimia: il figlio dell'uomo (che sì, era davvero un genitore!) aveva lo stesso nome di un altro studente della scuola. Il primo frequentava la scuola primaria, il secondo la scuola media, ma all'interno dello stesso plesso. L'insistenza dell'uomo che chiedeva di vedere suo figlio, a cui si aggiungeva la mancata delega che ne potesse confermare l'identità, hanno finito per insospettire il personale scolastico che non si è fidato dello sconosciuto.