
Dopo le proteste dei giorni scorsi, è in arrivo un’altra ondata di scioperi nazionali contro le decisioni prese dal Governo sull’obbligo del Green Pass nei posti di lavoro: FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, ha proclamato infatti uno sciopero prolungato di ben 10 giorni, dal 21 ottobre 2021 al 31 ottobre 2021.
I settori interessati da questa nuova ondata di proteste sono quelli inerenti a Sanità, Scuola, Formazione e Enti locali, Commercio e Servizi. Questi settori professionali potrebbero dunque registrare disservizi o interruzioni da parte dei lavoratori aderenti a questo lungo sciopero che potrebbe essere ulteriormente prolungato fino a quando il Governo non accolga la richiesta di revoca del Green Pass, ormai obbligatorio per accedere nelle sedi di lavoro nazionali.
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Le ragioni che giustificano lo sciopero contro il Green Pass
Come ha specificato FISI, si tratta di una protesta in difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori minacciati non da un datore di lavoro ma dal Governo stesso. Le dichiarazioni del FISI spiegano infatti le motivazioni alla base di questo lungo sciopero: “Lo sciopero indetto dal 21 ottobre al 31 di ottobre 2021è uno sciopero economico-politico, essenzialmente diretto ad ottenere un intervento su materie di immediato interesse dei lavoratori, e anziché essere contro il proprio datore di lavoro, esso è contro gli organi politici, il Governo. Le motivazioni dello sciopero risiedono nel complesso degli interessi dei lavoratori che trovano disciplina delle norme poste sotto il titolo III della parte prima della Costituzione. […] Lo sciopero generale trova solida motivazione nella difesa dei valori costituzionali minacciati dai gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.
Sciopero contro il Green Pass: chi può aderire e perché potrebbe essere prolungato?
Potranno aderire allo sciopero indetto da FISI tutti i lavoratori pubblici o privati dei settori Sanità, Scuola, Formazione e Enti locali, Commercio e Servizi.Sebbene la data di fine per ora sia stata fissata al 31 Ottobre, in realtà l’ondata di sciopero potrebbe prolungarsi anche nelle settimane successive con lo scopo di ottenere una revoca della normativa sul possesso della Certificazione Verde da parte del Governo che per ora rimane saldo sulle decisioni già prese.