
Tra le diverse sanzioni "una cosa che mi è sempre parsa molto utile, sono i lavori socialmente utili".
Tra gli altri temi affrontanti ci sono anche quello relativo ai Neet, giovani che non studiano e non lavorano e la necessità di ridare autorevolezza ai docenti.
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La proposta dei lavori socialmente utili per gli studenti che non rispettano le regole
La proposta del Ministro dell'Istruzione Valditara di prevedere dei lavori socialmente utili per gli studenti che non rispettano le normali regole scolastiche, rilanciata anche sul suo account Twitter, in realtà secondo i presidi non è una novità.I presidi dell'Associazione nazionale di Roma hanno chiarito infatti che all'interno dello statuto degli studenti sono già previste una serie di sanzioni nei confronti degli studenti che commettono qualche forma di violenza verso docenti e compagni, atti indisciplinati o che causano danni alla scuole.
Difatti però gli episodi di violenza diretti agli insegnanti sono in crescita: a Rovigo, meno di un mese fa, alcuni studenti hanno sparato con una pistola ad aria compressa alla professoressa. Invece a Bari un docente di Diritto ed Economia è stato aggredito in aula da due persone per una nota messa poco prima a una studentessa.
Il sondaggio sulla proposta del Ministro Valditara
Sulla proposta del Ministro Valditara il portale Orizzonte Scuola, testata specializzata in informazione scolastica, ha lanciato un sondaggio che in meno di 24 ore ha raggiunto quasi 1000 utenti. Tra quest'ultimi, circa il 90% si è detto favorevole alla proposta del titolare del dicastero di Viale Trastevere.La proposta inoltre ha avuto anche diverse reazioni all'interno del mondo politico: se la Lega ha difeso la proposta del suo Ministro, dall'opposizione il Partito Democratico si è detto contrario affermando che la scuola non è un tribunale.
I Neet e i docenti
Al centro dell'intervento del titolare del Ministero dell'Istruzione ci sono stati anche i Neet ovvero i giovani che non studiano e non lavorano. A tal proposito il Ministro Valditara lancerà "una proposta nei prossimi giorni affinché questi ragazzi assolvano quantomeno a un obbligo formativo; non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano sulle spalle delle famiglie e della società".Accanto a questa proposta si sta lavorando anche ad "un tavolo per trovare soluzioni, che sia la didattica personalizzata, lo psicologo, sanzioni più efficaci o la chiamata alla responsabilità di docenti, famiglie e ragazzi". Iniziative che servono per ridare "autorevolezza ai docenti", tema che "passa anche da un aumento del livello retributivo".
Paolo Di Falco