
La coperta è sempre più corta e il caro vita costringe i genitori a tagliare tutte quelle spese aggiuntive che pesano sul bilancio familiare. Chi ha figli, infatti, quest'anno ha dovuto fare i conti anche con il caro scuola: talvolta puntando alle soluzioni più economiche a causa del ristretto budget.
E, una volta reperito il corredo scolastico necessario, in tasca rimane poco e niente per garantire ai figli tutte quelle attività che esulano dal contesto scolastico. E' quanto emerge dalla ricerca realizzata dall’Unione per la difesa dei consumatori insieme all’istituto Piepoli su un campione rappresentativo attraverso 503 interviste, riportata da Il Corriere della Sera.
-
Leggi anche:
- Caro-libri da record: fino a 700 euro per chi va in prima superiore. Ma secondo la legge si dovrebbe spendere la metà (almeno)
- Scuola chiede test di idoneità a giovane prof per insegnare
- Troppo giovane per l’università in Italia: il preside spiega come ha fatto un sedicenne prodigio a iscriversi in Germania
Anche gli studenti pagano il conto del caro scuola
L'indagine evidenzia come il 55% dei genitori abbia speso di più rispetto allo scorso anno per le scuole dei figli. Ma anche loro, i più giovani, pagano lo scotto di questa situazione in termini di socialità. Il 53% di chi ha subito i rincari, infatti, ha dovuto tagliare le attività extrascolastiche dei propri figli per sopperire all'aumento dei costi. Parliamo degli sport ma anche di corsi pomeridiani come, ad esempio, quelli che mirano al potenziamento della lingue straniere o, più semplicemente, delle ripetizioni private. La scuola, dal canto suo, spesso non è in grado di dare una risposta concreta al disagio economico dei genitori, perché priva di diversi servizi fondamentali. Come le mense: il 67% di ragazze e ragazzi, infatti, non ne usufruisce (principalmente perché le scuole ne sono prive) e questo non fa che aggravare il bilancio economico delle famiglie.
Le famiglie promuovono il contesto scolastico, ma la precarietà dei docenti pesa come un macigno
In generale, però, il giudizio delle famiglie sul contesto scolastico è positivo. Specie per quanto concerne il corpo docente: 8 genitori su 10 promuovono il personale docente e ATA. L'altro lato della medaglia però ci mostra una crescente perplessità tra le famiglie. Secondo l'85% dei genitori, la precarietà in cui vive il corpo docente influisce negativamente sul rendimento scolastico dei figli, e per l'80% questa condizione pesa anche sull'offerta didattica.Il risultato? Una crescente sfiducia nel futuro. La maggior parte delle famiglie non vede segnali di miglioramento della situazione economica e finanziaria, e il 24% teme addirittura peggioramenti. Con scarse prospettive di risparmio: il 22% è certo di riuscire a mettere da parte poco e nulla nei prossimi mesi.