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A raccontare come si è sviluppata la sua storia è il preside Vito Giannini, dirigente scolastico della scuola frequentata di Matteo, l’Istituto bilingue “Vincenzo Pallotti” di Ostia, ovvero colui che per primo ha intravisto nel suo studente un talento straordinario, e che ha deciso di costruire un percorso su misura, che ha portato il sedicenne a questo straordinario successo. A Skuola.net, il preside ha spiegato i retroscena di questa scelta.
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Durante il primo liceo, ad esempio, insieme al prof. Artibani abbiamo fatto svolgere a Matteo la simulazione della seconda prova di maturità insieme agli attuali studenti del quinto, e riuscì a completare l’intera prova in un’ora e mezza senza commettere errori.
Ogni argomento veniva commentato ed affrontato in maniera critica lasciando sempre la possibilità di sviluppare un ragionamento critico nel ragazzo ed aiutandolo a sviluppare un pensiero sempre più divergente. Questo discorso, nel passare del tempo, lo abbiamo allargato anche alla fisica ed a casi via via sempre più complessi. A dicembre del secondo anno ho regalato a Matteo un libro di Meccanica razionale, libro che è stato agevolmente letto ed analizzato dal ragazzo.”
Il nostro compito sta proprio in questo: riuscire a capire quali sono i talenti dei nostri studenti e di farglieli coltivare a pieno. Credo che questo tipo di ragazzi abbia sicuramente bisogno di un percorso alternativo, perché se così non fosse andremmo a buttare un talento che per tutta la vita prenderà ottimi voti ma non si sentirà mai realizzato a pieno.
Lo scorso anno Matteo mi chiedeva spesso cosa avessi visto in lui, principalmente perché non capiva come fosse possibile che, durante la terza media, si fosse trovato a parlare di equazioni di primo grado, mentre l’anno successivo aveva perfettamente chiaro in mente il concetto di limite o derivata. La mia risposta è sempre stata la stessa: ero stupito dalla semplicità con la quale riusciva a capire le mie spiegazioni senza un bagaglio di base che gli permettesse di comprendere così profondamente l’argomento trattato".
Per quanto riguarda i professori sono stati tutti super disponibili e pronti a supportare Matteo in questo percorso di crescita, facendo capire al ragazzo che oltre alla matematica era importante anche approfondire quelle materie così distanti dal percorso di studi che a distanza di pochi mesi avrebbe intrapreso. I compagni di classe purtroppo - principalmente per un discorso di età - non si sono resi conto della genialità del compagno e questo non li ha portati ad avere sempre un atteggiamento di inclusione nei suoi confronti".
La scuola dovrebbe aiutare i ragazzi a puntare sempre più in alto, ad essere ambiziosi e curiosi della vita ma questo non accade spesso. Credo che questi ragazzi siano il futuro della nostra nazione e sta a noi insegnanti e a chi amministra questo paese permettere ai nostri studenti di rendere al meglio".