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Docente 40enne vive con tre coinquilini a FirenzeQuesta è la storia di Rosa, una docente 40enne del sud che vive a Firenze, condividendo l’appartamento con la sorella e altre due donne. Ma non si tratta certo di un caso isolato: la storia di Rosa rappresenta infatti uno spaccato della situazione di precariato alla quale, in Italia, è costretto un gran numero di insegnanti e personale Ata.

Uno stipendio di 1.400 euro non basta infatti per fare l’insegnante in trasferta. Anche perché, nel capoluogo toscano, i prezzi degli affitti non sono alla portata di tutti: “Qui per un trilocale ci chiedono più di mille euro di affitto e non abbiamo la certezza di poterli coprire” ha dichiarato Rosa, come riportato da ‘La Repubblica’, che racconta la sua storia.

Rosa: “Vivere male tutti i giorni spesi nell’attesa”

Rosa ha 40 anni, fa l’insegnante e, per ammortizzare le spese, condivide l’appartamento con la sorella Angela, con una commessa e un’operatrice vinicola.

Tutto è iniziato nel febbraio 2020. Rosa aveva chiesto il rinnovo del contratto d’affitto scaduto e il proprietario, di tutta risposta, le aveva comunicato che avrebbe dovuto lasciare l’appartamento il prima possibile. “Poi, mentre ero bloccata in Campania per il lockdown, il proprietario ha minacciato di buttare tutto quanto avevo in casa se non avessi pagato, in nero”, ha raccontato. Da lì le cose sono andate sempre un po’ peggio, all’insegna dell’instabilità: prima un monolocale di una trentina di metri quadrati a 650 euro al mese, poi un b&b. E ora l’affitto insieme a sua sorella, a tre quarti d’ora da dove insegna: Mi alzo alle sei del mattino ma per ora non ho trovato altro. Per bilocali decenti bisogna andare sugli 850-900 euro, oltre i mille per i trilocali. E per noi sarebbe rischioso, perché io guadagno mille e 400 euro al mese ma mia sorella non ha la certezza di uno stipendio”. Sacrifici, questi, portati avanti spesso nell’ottica di un futuro ritorno a casa, al Sud. Ma con la certezza, oggi”, ha concluso Rosa, di vivere male tutti i giorni spesi nell’attesa.

Situazione insegnanti: un “ossimoro sociale”

La storia di Rosa, però, non è un unicum. Sono tantissimi i docenti che si rivolgono ai sindacati chiedendo un aiuto concreto. A confermarlo, come fa sapere ‘La Repubblica’, è Cristiano Di Donna (Uil Scuola Firenze), che parla di “ossimoro sociale”: da un lato la necessità di andare a coprire i posti vacanti nell’insegnamento accompagnata dalla passione e dalla volontà degli insegnanti, dall'altro “le difficoltà di vita reale in una città cara e di retribuzioni molto basse, per niente adeguate ad un lavoro altamente qualificato come quello da noi svolto nel mondo dell’istruzione”.
Data pubblicazione 31 Agosto 2023, Ore 10:42 Data aggiornamento 31 Agosto 2023, Ore 10:47
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