
Non è raro che gli studenti trovino difficoltà in una materia a causa di un’antipatia nei confronti di un insegnante o della materia stessa. Ma spesso accade che a complicare ulteriormente le cose ci sia un continuo cambio di insegnanti che contribuisce ad alimentare le difficoltà dei ragazzi e a generare solo ulteriore confusione nelle loro teste.
Ma cosa succede se una classe continua a cambiare prof di continuo? Succede all’Istituto tecnico Meucci di Carpi, in Emilia Romagna, dove gli studenti sono così esasperati dalla situazione che sono arrivati persino a chiedere spiegazioni al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.GLI STUDENTI PROTESTANO - Argomenti lasciati a metà, poca conoscenza reciproca tra insegnanti ed alunni e peggioramento nello studio. Queste sono solo alcune delle conseguenze che può provocare il cambio dell’insegnante. Nell’Istituto tecnico di Carpi, è appena arrivata una nuova prof e, a breve, ne cambieranno altri tre. La causa di tutto non è una malattia imprevedibile che sta colpendo i docenti della scuola, ma un problema relativo all’aggiornamento delle graduatorie. Questo, anziché essere scattate a settembre, ad inizio anno scolastico, lo hanno fatto tra dicembre e gennaio.
LA COLPA NON è DEGLI INSEGNANTI - Ma gli studenti sono stanchi di salutare così spesso la loro continuità didattica. “Non abbiamo niente da ridire sulla nuova insegnante, anche lei è vittima di questo sistema” specificano i ragazzi della scuola emiliana in questione che, stufi della situazione, hanno deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica. La segreteria del Quirinale ha risposto a tanta franchezza dicendo che presto gli alunni della scuola riceveranno una risposta. Ecco il testo della loro lettera.
LETTERA AL PdR - "Caro Presidente, siamo gli alunni dell’Iis Meucci di Carpi, in provincia di Modena. Le scriviamo per manifestare il nostro dissenso riguardo al ritardo delle operazioni di aggiornamento delle graduatorie d’istituto dell’anno scolastico 2012/2013. A causa di tale disservizio, buona parte dei nostri docenti, che sono precari, dopo le vacanze natalizie non saranno più nostri docenti e verranno sostituiti da quello che ci dicono essere “l’avente diritto”. Nulla da eccepire sul diritto di questo nuovo docente ad occupare il posto che gli compete, ma il «nostro» diritto? Perché questo docente “avente diritto” non si riesce a nominarlo per tempo già a settembre?"
IL DISAGIO DEL RITARDO - "Disomogeneità dell’insegnamento, che si aggiunge all’instabilità nella relazione virtuosa che dovrebbe instaurarsi tra alunno e insegnante. Solo e soltanto un insegnamento regolare e continuo potrà rispondere a parte delle aspettative che tutti noi abbiamo nei confronti della scuola pubblica. Molte classi del nostro istituto si sono trovate da uno a tre insegnanti cambiati dall’inizio di quest’anno scolastico. In qualche classe nella stessa disciplina si sono alternati ben tre insegnanti dall’inizio dell’anno. Tutto ciò è inaccettabile e vergognoso, perché ogni volta ci troviamo a dover imparare a conoscere da capo un nuovo insegnante. Questo, oltre ad essere difficile, visto che siamo già a metà anno, è un’evidente perdita di tempo per il nostro percorso scolastico".
LA RISPOSTA DEL MIUR - A pronunciarsi su questo problema delicato che tocca prof e, prima ancora, gli studenti, ci pensa Lucrezia Stellacci, capo dipartimento istruzione: “Se si tratta di docenti di ruolo le sostituzioni non dovrebbero essere possibili. C’è una norma secondo cui dopo il 20° giorno dall’inizio delle lezioni non si può più cambiare l’insegnante. Se invece si parla di supplenti, di precari, possono essere sostituiti se cambiano le graduatorie, o se quelle d’istituto non sono definite per tempo. E poi ci sono gli insegnanti che trovano un’offerta migliore e se ne vanno”.
Daniele Grassucci