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L’amato prof costretto ad abbandonare la scuola: genitori scrivono una lettera al ministro

La scuola dovrebbe essere un luogo di stabilità, ma per gli studenti dell'istituto 25 Aprile di Cuorgnè, quest'anno è arrivata una doccia fredda. 

Il loro amato professore di matematica è stato costretto ad abbandonare l'incarico a causa di una nuova assegnazione, frutto delle attuali regole concorsuali. 

La notizia ha lasciato ragazzi e genitori increduli e amareggiati, tant’è che quest'ultimi hanno deciso di unire le forze in una lettera indirizzata al Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. 

L’obiettivo è quello di chiedere maggiore continuità e giustizia nella gestione degli insegnanti. 

La protesta, naturalmente, non parla solo del professore nello specifico, ma di una scuola che sappia davvero mettere gli studenti al centro.

Indice

  1. Il professore che ha fatto la differenza
  2. La protesta attraverso una lettera
  3. La richiesta di nuove modalità di assegnazione
  4. L'importanza della continuità per gli studenti fragili
  5. Un appello al cambiamento, senza illusioni: “Sappiamo che questa lettera non restituirà il nostro professore”

Il professore che ha fatto la differenza

Il professore in questione era un insegnante di matematica che, grazie alla sua preparazione e alla sua dedizione, aveva saputo conquistare il cuore degli studenti e il rispetto delle famiglie. 

Con il tempo, la sua figura era diventata una guida educativa, ma anche un punto di riferimento umano.

“Per noi è stato uno choc”, confessano gli studenti, come riportato da ‘La Voce’. “Capire che ci sono delle regole è una cosa, ma veder andar via un professore così è un’ingiustizia”.

Non si tratta solo di lezioni, ma di qualcosa che andava oltre il programma scolastico: un legame che dava stabilità e fiducia agli studenti.

La protesta attraverso una lettera

Di fronte all'improvvisa partenza del professore, gli studenti e i loro genitori hanno scelto di non rimanere in silenzio. 

E insieme, hanno redatto una lettera collettiva diretta al Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, toccando diversi punti fondamentali.

“Egregio Signor Ministro”, si legge nella missiva, riportata dal ‘Quotidiano del Canavese’ , con la presente intendiamo esprimere la nostra profonda preoccupazione e il nostro disappunto”.

Continua il testo: “Un docente, non ancora di ruolo ma già impegnato nell'insegnamento nella classe con un alto livello di preparazione e rara dedizione da anni, è stato costretto a interrompere il proprio incarico per accettare un'altra posizione in un istituto diverso, a causa dell'arrivo imminente di nuovi docenti vincitori di concorso. Questa situazione, purtroppo non isolata, rappresenta un grave danno per il percorso educativo e umano degli studenti”.

Amato professore costretto a lasciare la scuola: gli studenti sotto choc

La richiesta di nuove modalità di assegnazione

Nella lettera, i genitori denunciano l'effetto negativo che l'instabilità del corpo docente ha sulla qualità dell'educazione. “La figura dell'insegnante non è solo una guida educativa, ma anche un punto di riferimento umano e relazionale, che richiede tempo e costanza per instaurarsi”, si legge nella missiva. 

La sostituzione di un insegnante ben inserito nella classe, pertanto, crea incertezza e compromette il rapporto di fiducia costruito con fatica.

I firmatari della lettera chiedono che si valutino nuove modalità di assegnazione degli incarichi, che permettano una maggiore continuità didattica per gli insegnanti già attivi nelle classi, specialmente quando questi hanno già sviluppato un legame positivo con gli studenti.

L'importanza della continuità per gli studenti fragili

Un punto particolarmente delicato affrontato nella lettera riguarda i “Ragazzi più fragili”

Per questi, infatti, “il cambiamento di docente può causare confusione, frustrazione e regressi. La relazione tra insegnante e studente è un elemento fondamentale per la crescita e l’apprendimento. È inaccettabile che la continuità didattica venga sacrificata per logiche burocratiche”.

Per molti ragazzi, specialmente quelli con difficoltà o situazioni particolarmente delicate, la presenza stabile di un insegnante di riferimento è fondamentale. Cambiare un insegnante durante l'anno scolastico rischia di provocare un senso di sradicamento, minando la fiducia degli studenti e ostacolando il loro percorso educativo.

Un appello al cambiamento, senza illusioni: “Sappiamo che questa lettera non restituirà il nostro professore”

Nonostante la mobilitazione e la lettera indirizzata al Ministro, studenti e genitori non nutrono illusioni su un immediato cambiamento della situazione. 

Sono piuttosto espliciti e realisti su questo punto: “Sappiamo che questa lettera non restituirà il nostro professore, ma vogliamo credere che possa accendere una luce su un tema che riguarda l’intero sistema scolastico”.

Il caso di Cuorgnè è solo uno dei molti esempi che mettono in evidenza la necessità di ripensare il sistema scolastico, che troppo spesso sembra trascurare il benessere degli studenti a favore di logiche burocratiche. 

Quella che emerge da questa storia è la richiesta di una scuola che non sia solo un luogo dove imparare nozioni, ma una vera e propria comunità educativa.