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DadGiulia, 18 anni, con un promettente futuro da calciatrice (milita nella Sampdoria Women e fa parte anche della Nazionale U21 azzurra) non può seguire con regolarità le lezioni a scuola.

Non dispone infatti, ancora, di un piano formativo personalizzato.

Manca il piano formativo personalizzato

Giulia Trasatti, originaria di Riva Ligure, è studentessa presso un liceo sportivo in provincia di Imperia.
A 'La Stampa' la mamma racconta la storia di sua figlia: "Già prima dell'inizio della scuola ci siamo attivati affinché mia figlia potesse disporre del piano formativo personalizzato per seguire le lezioni su internet e non oltrepassare una certa soglia che comprometterebbe l'esame". Alla scuola è stata trasmessa la nota della FIGC che garantisce il piano formativo personalizzato per la ragazza così come dispone il MI. La famiglia ha chiesto l'ammissione alla piattaforma digitale, ma, secondo il legale, non è stata messa in condizione di potervi accedere. La scuola, precisa la mamma, ha deciso che la richiesta di Dad non è stata accettata. L'istituto scolastico, però, fa filtrare di avere avviato il progetto e attivato le misure compensative.

Cosa è il progetto studente-atleta di alto livello

Giulia può disporre del piano formativo personalizzato, cioè di una misura che permette agli atleti di superare le difficoltà che si incontrano in termini di regolare frequenza delle lezioni, nonché in relazione al tempo che riescono a dedicare allo studio individuale.

Il Progetto prevede l’individuazione di uno o più docenti referenti (Tutor Scolastico) per ogni Istituto scolastico aderente che cura il PFP per ogni studente-atleta. Nell’ambito di tale percorso formativo, fino al 25% del monte ore personalizzato dello studente atleta può essere fruito online, sia attraverso l’utilizzo di un’apposita piattaforma e-learning predisposta a livello nazionale, o attraverso altri strumenti individuati dagli Istituti.

Per l’anno 2021-2022, sono stati 1.974 gli Istituti scolastici aderenti al Progetto sperimentale per 27.577 studenti, di cui 124 impegnati in sport paralimpici. Le regioni che hanno presentato il maggior numero di studenti aderenti sono la Lombardia con il 18%, il Lazio con il 13% e l’Emilia Romagna con l’11% del totale; tuttavia, i dati mostrano come il Progetto sia ben radicato su tutto il territorio nazionale.