
Sasso: “Inasprire le pene verso chi tocca i docenti”
“Stop a violenze fisiche e verbali contro dirigenti scolastici, personale docente, educativo e amministrativo, tecnico e ausiliario. Pene più severe per chi li aggredisce nell’esercizio delle loro funzioni”, spiega Sasso in una nota. “Tutti devono capire che la scuola è un luogo sacro, inviolabile e dove si formano i cittadini del domani”, aggiunge. Il provvedimento non riguarda solo i genitori, ma anche gli alunni: “Tutti devono capire che la scuola è un luogo sacro, inviolabile, dove si formano i cittadini del domani e che non è più tollerabile sminuire, umiliare e picchiare un insegnante”.
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L’insegnante è un pubblico ufficiale
Il professore, nel momento in cui esercita la sua funzione, e cioè quando si trova a scuola, è un pubblico ufficiale a tutti gli effetti. L’ingiuria, oggi depenalizzata, costituisce ancora reato se rivolta ad un pubblico ufficiale: trattasi di oltraggio a pubblico ufficiale, delitto che può essere commesso dall’alunno che insulti apertamente il docente o che lo denigri in presenza di altre persone.
Valditara: “Occorre dare più dignità agli insegnanti”
La soglia della tolleranza è stata superata, ma il problema è che troppo spesso non si rende pubblica la violenza subita, quasi sempre per evitare scandali e ritorni negativi d’immagine alla scuola. Anche se manca un riscontro numerico, si può senza dubbio asserire che i casi diventati pubblici sono in aumento e la cadenza è purtroppo pressoché regolare. Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è dello stesso avviso. Occorre ridare maggiore dignità agli insegnanti sempre più sotto attacco: “Stiamo scontando una crisi di autorevolezza del corpo docente bisogna ridare loro autorevolezza e pretendere che siano consapevoli della loro straordinaria dignità”.
Data pubblicazione 18 Novembre 2022, Ore 9:53
Data aggiornamento 18 Novembre 2022, Ore 9:57