
Una storia che, nonostante sia accaduta qualche anno fa all'Istituto Superiore Ciusa, è più che mai attuale, tanto da essere ripresa nel docu-film di Luca Pagliari “Le parole nel cuore”. La storia a lieto fine è stata anche portata come esempio di dialogo e confronto in occasione della giornata internazionale contro bullismo e cyberbullismo.
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Alessia e Stefania, da nemiche ad amiche
La storia di Alessia e Stefania parte da lontano ma arriva ai giorni nostri. Una bullizzata e continuamente bersaglio di insulti e offese, l'altra, la sua aguzzina, che la tempestava di chiamate ingiuriose. Una classica situazione di bullismo che però ha avuto un lieto fine. Sì perché forse ci troviamo di fronte ad uno di quei rari casi in cui il bullo si ravvede, chiedendo perdono alla vittima che dal canto proprio decide di perdonarlo. Così è andata tra Alessia e Stefania che, grazie al dialogo e al confronto, sono riuscite ad instaurare un rapporto d'amicizia, talmente stretto da essere diventate anche compagne di banco inseparabili.
Le parole dell'esperto
La vicenda non è passata inosservata, specie agli occhi di chi queste storie le conosce bene. Come il sociologo Gianfranco Oppo, Presidente della cooperativa sociale Lariso che si occupa di fenomeni come il bullismo. “In tanti anni e tra le centinaia di storie sentite - spiega Oppo a LanuovaSardegna.it - questa è la prima volta che una bulla si ravvede ma anche che una vittima perdoni. Una grande prova di forza in una storia tutta al femminile”.Una storia che ha grande valore, soprattutto per i giovani, e che insegna come investire tempo sull'educazione sia l'unico modo di guarire da alcuni retaggi: “Questa storia ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato che quando si lavora con gli adolescenti vale la pena investire in educazione, soprattutto perché anche le situazioni apparentemente senza uscita e irrisolvibili, possono avere un esito inaspettatamente positivo. Nel caso di Alessia e Stefania il rischio è che restassero ingabbiate nel ruolo di carnefice e vittima”.