
E' ciò che per mesi ha dovuto subire una ragazzina di 12 anni, minacciata e ricattata anche tramite social. I bulli, ragazzi più grandi lei, erano soliti mandarle messaggi intimidatori ed esplicite richieste di natura sessuale. A scoprire gli abusi, i genitori della ragazza che, preoccupati dal repentino cambio di comportamento della figlia, “chiusa in se stessa”, avevano deciso di installare su app monitoraggio sul suo smartphone.
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I genitori scoprono l'estorsione: anche la mamma nel vortice del ricatto
Da lì la scoperta della miriade di insulti e vessazioni che la figlia quotidianamente riceveva. Incalzata dalle domande dei genitori, la studentessa ha poi vuotato il sacco. E ha parlato di quei ragazzi più grandi, all'inizio dall'atteggiamento amichevole, ma che poi si sono trasformati nei suoi aguzzini. Tre di loro avevano infatti posto la ragazza di fronte tre strade: spacciare, inviare foto senza veli o pagare 300 euro in contanti.La ragazza ha ceduto al ricatto inviando delle foto prima in slip e poi in topless al gruppo di bulli. Non contenti, i ragazzi hanno poi minacciato di pubblicare le foto in questione e così la dodicenne ha dovuto consegnargli la somma di 200 euro, presa dai propri risparmi. In un primo momento, a prendere le difese della ragazza è intervenuta la madre, finita a sua volta nella rete degli aguzzini. A quel punto, l'ultima spiaggia: la denuncia alle autorità, che al momento stanno indagando sull'accaduto.