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martello da giudice-battitore d'asta

Avere delle insufficienze gravi non basta per determinare la bocciatura di uno studente. A dichiararlo sono i giudici amministrativi del Tar dell’Abruzzo, che hanno riammesso con effetto immediato due studenti bocciati a causa delle insufficienze riportate in matematica e in fisica.

Il motivo?

Non sono state evidenziate nel dettaglio le motivazioni che hanno portato a questa decisione e non sono state applicate tutte le misure per alleviare le difficoltà di uno dei due ragazzi.

Indice

  1. I due studenti bocciati per le insufficienze
  2. Il ricorso presentato dalle famiglie
  3. La decisione del Tar

I due studenti bocciati per le insufficienze

Arrivare alla fine dell’anno scolastico con delle insufficienze gravi in diverse materie, può comportare una bocciatura, ma, prima di prendere una decisione del genere, il consiglio di classe deve osservare una procedura specifica.

Se così non fosse si rischia che il provvedimento preso venga contestato e impugnato dalla famiglia dello studente.

Questo è quello che è successo a due ragazzi di un istituto superiore di Pescara, che al termine del terzo anno sono stati bocciati per via delle insufficienze riportate in matematica e fisica.

Il Tar, però, a seguito del ricorso presentato dai genitori ha sospeso il provvedimento. Ecco perché.

Il ricorso presentato dalle famiglie

I genitori di entrambi i ragazzi hanno presentato ricorso al Tribunale Amministrativo dell’Abruzzo.

La famiglia di uno studente ha contestato che non vi fossero sufficienti motivazioni che giustificassero la bocciatura; mentre gli altri, genitori di un ragazzo con un disturbo specifico dell’apprendimento, hanno denunciato il fatto che la scuola non avesse messo in atto le misure compensative previste per alleviare le difficoltà del figlio.

La decisione del Tar

La sentenza del Tar ha ribaltato la situazione, dando la possibilità ai due studenti di essere riammessi al quarto anno di scuola superiore con effetto immediato.

I giudici hanno rilevato la mancanza di un’adeguata e personalizzata motivazione che spiegasse la bocciatura. Come riporta ‘Tecnica della scuola’ il Tar ha dichiarato che: “La non ammissione alla classe successiva anche a fronte di un quadro sull’andamento scolastico critico, come quello che emerge nel caso in esame, deve essere assistito da una più pregnante motivazione, che non si limiti semplicemente a trarre conclusioni e a dare contezza della parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline”. 

Anche nel caso dello studente con Dsa, il Tar ha riconosciuto la mancanza di mezzi di supporto che la scuola avrebbe dovuto offrire.

Chiara Galgano