
Una bocciatura con una media del 7 sembra quasi un paradosso. Eppure, è quanto successo a una liceale 16enne del Trentino che, nonostante il buon rendimento complessivo, è stata fermata dal Consiglio di classe a causa di due insufficienze non gravi.
Il problema è che si trattava delle stesse insufficienze dell’anno precedente, mai recuperate dalla studentessa. Ma la storia, come racconta il ‘IlTQuotidiano’, non si è conclusa con il fermo: la famiglia della ragazza ha fatto ricorso, e il Tar di Trento ha deciso di capovolgere l’esito dello scrutinio annullando di fatto la bocciatura: la studentessa potrà frequentare la classe successiva.
Studentessa bocciata: la famiglia si rivolge al Tar
La vicenda ha inizio lo scorso giugno, quando all’uscita dei quadri, la studentessa e i suoi genitori hanno scoperto con amarezza che la ragazza, nonostante avesse una media del 7, era stata bocciata. La causa? Due insufficienze con l’aggravante che le discipline incriminate erano le stesse per cui la ragazza si portava dietro i debiti dall'anno precedente, e questo ha spinto il Consiglio di classe a fermare il suo avanzamento.
La famiglia, però, non ha accettato la decisione e si è rivolta al Tar di Trento, portando in tribunale la contestazione della bocciatura. I genitori, in particolare, hanno lamentato non solo la mancata comunicazione da parte della scuola - confermata dal Tar, che ha parlato di “obiettive carenze di comunicazione” -, ma anche la violazione del principio di proporzionalità data la media del 7. Secondo loro, la bocciatura avrebbe richiesto una motivazione più forte e dettagliata.
Nonostante un tentativo di risolvere la questione con una diffida inviata alla scuola, il Consiglio di classe straordinario convocato il 29 agosto non ha cambiato l’esito dello scrutinio. A questo punto, la famiglia ha proceduto con il ricorso al Tar.
Per i professori: "Insufficienze gravi e reiterate"
Dal punto di vista del Consiglio di classe, la decisione di bocciare la studentessa si basava su motivazioni precise. Secondo i professori, le insufficienze riportate dalla ragazza erano considerate “gravi e reiterate”, dato che le carenze non erano state colmate dall'anno precedente. Le insufficienze riguardavano nello specifico due lingue straniere, in un liceo che però non era un istituto linguistico.
Nel corso dell’anno, la studentessa aveva ottenuto due 5 nelle stesse materie e, contando i debiti non recuperati dall'anno precedente, per la scuola, si era superata la soglia delle “tre insufficienze per riuscire ad essere promossi”. Questo ha portato alla decisione finale della bocciatura, nonostante il resto del rendimento fosse più che sufficiente.
La sentenza del Tar: le insufficienze rimangono due, non quattro
Il Tar di Trento, esaminando il caso, ha deciso di annullare la bocciatura, permettendo alla studentessa di iscriversi alla terza classe. Nella sentenza il tribunale ha sottolineato che, nonostante le insufficienze riportate, la decisione di bocciare la ragazza non era proporzionata rispetto alla sua media complessiva del 7. Secondo i giudici, una bocciatura in un caso del genere richiedeva una “motivazione rafforzata”, che i docenti non avevano fornito.
Inoltre, secondo il tribunale, “è stato violato il regolamento generale di istituto sulla valutazione degli studenti”, considerando che la studentessa “non aveva gravi insufficienze nelle due materie, avendo ottenuto 5 in entrambe”. Senza contare poi che il regolamento “non predicherebbe alcun automatismo atto a determinare la non ammissione alla classe successiva nel caso di insufficienza che reiteri una carenza formativa non superata dell’anno precedente nella medesima materia”.
In altre parole, sebbene le insufficienze (non gravi) fossero le stesse dell’anno precedente, questo non implicherebbe la somma dei debiti: le insufficienze rimangono due, e non quattro, come vorrebbe la scuola.
Dunque, se è vero che “la reiterazione di una carenza formativa con insufficienza nella stessa materia rappresenta circostanza aggravante”, è anche vero che “la soglia di insufficienze ammissibili per essere promossi deve essere contenuta entro il limite massimo di tre discipline, comprensive anche di eventuali debiti pregressi non assolti”.
Morale della favola: promossa.