
Si era vista negare la possibilità di partecipare all'esame di Stato, così ha fatto quello che fanno in molti in questi casi: si è rivolta al Tar. La pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale, però, è arrivata con grosso ritardo: e, a distanza di tre anni, lei non era più interessata a risolvere la faccenda.
Protagonista di questo insolito caso è una ormai ex studentessa di Cento, in provicincia di Ferrara, che è rimasta v'ittima' della lentissima macchina burocratica del nostro Paese.
La vicenda
Sono molti gli studenti che, nel presentare ricorso al Tar, spesso non fanno i conti con i tempi della giustizia. La mancata ammissione alla Maturità della studentessa risale ormai all’anno scolastico 2020/2021: lei aveva subito impugnato la decisione del consiglio di classe, scontrandosi però contro un muro di gomma. Infatti, in un primo momento il Tar fissa l'udienza per sospendere la non ammissione al 13 luglio 2021: ma in quel frangente i giudici decidono di non concedere la sospensiva, rimandando la decisione finale all'udienza di merito. La stessa che si sarebbe dovuta svolgere proprio lo scorso 10 luglio 2024.
L'udienza di merito
Ma, a distanza di tre anni, la studentessa deve evidentemente avere risolto da sola la faccenda, come giustamente fa notare 'Il Resto del Carlino'. Così nell'udienza di merito conclusiva del 10 luglio, i giudici non hanno potuto fare altro che prendere atto dell’“improcedibilità” della causa: lo scorso 17 giugno, infatti, la studentessa aveva depositato, tramite il suo legale, la dichiarazione di “non avere più interesse” alla definizione della causa, avendo già provveduto a sbloccare la situazione, in un modo che però non sapremo mai. Quel che è certo è che la ragazza non poteva mettere in stand-by la sua vita in attesa dei tempi burocratici.