
Da studente modello, con tanto di partecipazione alle olimpiadi di matematica, a escluso dalla Maturità: è la sorprendente parabola di un alunno di un liceo scientifico di Riccione.
Con una media poco sopra il 6 e un periodo segnato da difficoltà personali, il ragazzo si è trovato a combattere non solo con i voti, ma anche con la burocrazia scolastica e una commissione d’esame tutt’altro che indulgente.
Il ricorso al Tar di Bologna gli aveva riaperto le porte dell’esame, ma l’esito stabilito dai docenti è arrivato come un’altra doccia fredda.
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Una vicenda segnata dalla perdita
Tutto è iniziato con un grave lutto familiare, la perdita improvvisa del padre, che ha sconvolto profondamente il giovane. Come racconta ‘Il Resto del Carlino’, questo evento è diventato un elemento centrale nel ricorso al Tar: i legali della famiglia hanno infatti evidenziato la mancanza di supporto psicologico da parte della scuola.
Le difficoltà personali si sono riflesse subito sul rendimento scolastico, con un netto calo dei voti e il bisogno di recuperare alcune materie a fine della quarta liceo. La situazione è peggiorata all’inizio dell’ultimo anno, tanto da richiedere un periodo di allontanamento dalle lezioni per cercare una soluzione con il preside.
Non ammesso alla Maturità
Dopo il rientro a scuola, il ragazzo ha dimostrato un maggiore impegno. Di riflesso, i voti in molte materie sono migliorati sensibilmente. Ma non abbastanza. Nonostante i progressi, alla fine dell’anno è arrivata la sentenza, dura e inaspettata: non ammesso alla Maturità.
La famiglia, supportata dagli avvocati Fabio Rossi e Claudia Chironi, non ha accettato la bocciatura e ha presentato ricorso al Tar.
Il Tar: ricorso accolto
I legali hanno puntato su tre questioni fondamentali: la violazione delle normative sui Bisogni Educativi Speciali (BES), con l’assenza di un Piano Didattico Personalizzato, e la mancata attivazione di corsi di recupero. A queste si è aggiunta poi la presunta carenza di motivazione nella decisione di non ammissione.
Il Tar di Bologna si è schierato accanto al ragazzo: ha accolto il ricorso, rilevando irregolarità nel provvedimento della scuola. Con un’ordinanza del 4 settembre, il Tribunale ha dunque permesso allo studente di sostenere l’esame nella sessione straordinaria dell’11 settembre. Una vittoria, ma con tempi strettissimi per prepararsi.
Bocciato per la seconda volta
L’11 settembre il giovane si è presentato all’esame davanti a una commissione composta anche da suoi ex professori. Le prove si sono protratte a lungo, e così anche la riunione della commissione d’esame.
Alla fine, dopo sei ore, il verdetto: bocciato. Per la seconda volta.
Niente università, almeno per ora. Intanto, lo studente ha deciso di proseguire il proprio percorso di studi in un’altra scuola.