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calendario scolastico 2023/2024 regione per regioneUn bambino di sei anni con ADHD è stato sospeso da scuola fino al 21 marzo perché non "era gestibile". I genitori non ci stanno e fanno ricorso al Tar che dispone il suo immediato rientro in classe.

Il preside, però, non ha ottemperato subito all'ordine e i genitori del piccolo si sono appellati al ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché tutelasse il diritto allo studio del loro figlio.

Oggi il bimbo è tornato in classe.

La sospensione e il ricorso al Tar

Il bambino, che frequenta un Istituto comprensivo in provincia di Roma, è stato sospeso dalla scuola il 28 febbraio scorso. I genitori hanno presentato ricorso al Tar del Lazio, che il 4 marzo ha annullato la sospensione e ordinato il rientro immediato del bambino in classe.

Il mancato rispetto del decreto del Tar

Nonostante questo il bambino non è stato fatto entrare. Il preside, secondo quanto riferito dai genitori, non ha neanche voluto parlare con loro. I genitori del bambino hanno sporto denuncia ai carabinieri per inottemperanza ad un ordine giudiziario e hanno lanciato un appello al ministro Valditara affinché lo facesse tornare a frequentare la scuola.

L'intervento del Ministero

Su disposizione del ministro Valditara, dunque, l'ufficio scolastico regionale del Lazio, ha avviato un'ispezione per accertare le responsabilità del mancato rispetto del decreto del Tar e per comprendere il motivo per cui non sia stato garantito il reintegro del bambino a scuola. Oggi il bimbo è tornato in classe. Come segnala 'Ansa', l'alunno, prima di entrare a scuola rivolgendosi al padre avrebbe detto: "Perché l'altro giorno non mi hanno fatto entrare?".

Le parole del preside: "Non sapevo del provvedimento del Tar"

Il preside da parte sua ha fatto sapere, come segnala 'La Repubblica', di essere "a disposizione della chiarezza e della verità", e quindi di essere "contento della presenza degli ispettori perché tutti noi siamo certi di avere fatto il meglio proprio per il bimbo". E ha chiarito che quando ha impedito l'accesso al bambino, non sapeva nulla del pronunciamento del Tar. Secondo il dirigente scolastico, comunque, il punto della vicenda è "semplicemente la famiglia che ritiene la scuola un babysitteraggio e se ne infischia del fatto che altri 21 bambini non stanno imparando a leggere e scrivere a causa della situazione della classe".