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bassano

L’ennesimo video che vede protagonista un docente, in classe, nell’esercizio delle sue funzioni, mentre i propri alunni lo filmano. Le situazioni sono sempre simili, distanti dalla normale didattica: scontri verbali, aggressioni, atteggiamenti che mettono in ridicolo l’insegnante.

Frequente anche lo stesso esito: il video, preso in pasto e masticato quasi all’infinito dal web, diventa presto virale, condiviso e, di conseguenza, discusso. Stavolta la gogna mediatica è toccata a una professoressa di un liceo di Salerno - il Regina Margherita - ripresa mentre procede al consueto appello. La scena è ripresa da un telefonino e, da alcuni giorni, è visibile su YouTube. Cosa c’è di strano? Il comportamento della docente, in evidente stato di difficoltà. Ed proprio a partire da questi pochi fotogrammi che i social sono letteralmente esplosi.

"Bassano": il tormentone virale sui social

Nel video, infatti, la professoressa ripete ossessivamente un’unica frase: “Bassano, sei tu?”, rivolgendosi a un alunno. Poche sillabe che sono immediatamente diventate il tormentone del momento, da usare come commento sotto qualsiasi post si incontri nello scroll quotidiano sui social oppure come spunto per meme e immagini divertenti. Gli altri studenti presenti in classe? Ridono e in diversi momenti si prendono gioco dell’insegnante, mentre qualcuno registra l’accaduto con il proprio smartphone. Cosa che, purtroppo, succede abbastanza di frequente nelle nostre scuole.

Il cyberbullismo contro i prof

A confermarlo sono proprio i ragazzi - circa 1.000 studenti di scuole medie e superiori - che in un recente sondaggio di Skuola.net hanno svelato i retroscena della vita di classe. Le analogie con il caso di Salerno sono molte, come ad esempio l’omertà e la particolare attitudine di alcuni studenti di riprendere i professori in momenti di debolezza. Comportamenti tutt’altro che isolati: quando si sono verificati episodi del genere, il 27% degli intervistati ha raccontato che almeno un suo compagno si è premurato di filmare e archiviare la messa in ridicolo dei professori, se non addirittura i gesti di violenza (fisica o verbale) nei loro confronti.

La vicenda di Salerno non è chiara

C’è però una cosa che rende questa vicenda diversa dalle altre. I tanti punti oscuri che avvolgono l’accaduto. Come la data in cui è stato reso pubblico il video. Anzi, i video: almeno cinque secondo una prima ricostruzione dei fatti. Sembrerebbero, stando a quanto riportato dall’Ansa, contenuti datati 2017. Ipotesi avvalorata anche dalla preside dell’Istituto Regina Margherita, che rincara la dose alimentando anche il sospetto che la loro diffusione potrebbe non essere opera dei ragazzi della classe in questione: “Ho ascoltato uno alla volta tutti gli alunni – ha spiegato la dirigente della scuola incriminata – Sono esterrefatti e perplessi e non capiscono perché dei video vecchi siano stati messi in rete ora in modo seriale.” Parlando anche di “atto feroce” nei confronti della scuola.

Le indagini sono ancora in corso

E se l’insegnante ripresa ha già annunciato che non intende sporgere denuncia, dall’altro lato è stata la preside stessa a presentare un esposto per tutelare i minori coinvolti. Sul caso è al lavoro in queste ore la Polizia Postale di Salerno, per stabilire con certezza gli autori della pubblicazione online dei video. Parallelamente, sempre la dirigente scolastica, ha avviato un’indagine interna per ascoltare il parere di alunni e genitori, convocando anche un consiglio di classe straordinario per fare chiarezza sull’accaduto.

Lucilla Tomassi