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A 9 anni escluso dalla festa perché allergico alla nocciola e quindi alla NutellaUn bambino di 9 anni è stato escluso dalla festa di compleanno di una compagna di classe perché allergico alla Nutella.

La notizia è stata riportata da 'Orizzontescuola'. A raccontare i fatti è la madre del bambino: “Non è certo colpa della bambina ma di chi non ha fatto capire bene che l’assenza di un compagno dalla sua festa per un capriccio non è una cosa buona e giusta”.

L'allergia del bambino

Un episodio che fa capire come la solidarietà e l’empatia non siano sempre così scontate, anzi. Questa la premessa: un bambino campano di Angri, in provincia di Salerno, è allergico alla nocciola, e dunque non può in alcun modo mangiare la Nutella. Non solo non può mangiarla, non può neanche entrare a contatto con la crema o con altri derivati della nocciola per non correre il rischio di essere colto da uno shock anafilattico, cosa già successa in passato.

L’allergia del piccolo fu scoperta quando aveva solo 3 anni e mezzo: dopo aver appena toccato il panino di un compagno aveva cominciato a gonfiarsi, tanto che quasi non si vedevano più le pupille. Avvertita la madre, il bimbo era stato portato d’urgenza in ospedale, dove era stato assistito. E poi era arrivata la diagnosi. “Ora abbiamo sempre con noi l’adrenalina, il cortisone e l’antistaminico”, ha spiegato la madre a 'Orizzontescuola'. “Una volta appresa la diagnosi abbiamo fatto una fatica enorme per far vietare le merende. Ma poi già alla scuola dell’infanzia hanno deciso di non far fare la merenda a nessuno, anche perché subito l’ora della merenda sarebbero usciti da scuola”.

Escluso dalla festa a causa dell'allergia, la madre: “Un gesto che poteva essere evitato”

A lezione e nei corridoi le cose sembrano andare bene: il bambino a scuola è molto tutelato, ha spiegato la mamma, “e dunque non abbiamo nessuna recriminazione verso la scuola”. Il problema è infatti di tutt’altra specie. Qualcosa che comunque rientra nel campo del lecito, come ribadisce la madre: “niente di personale, mi riferisco solo al gesto, che poteva essere evitato.

La donna racconta di come tutte le mamme dei compagni di classe si sono sempre dimostrate molto accoglienti e sensibili nei riguardi del problema di suo figlio, che appunto è impossibilitato a mangiare o a entrare a contatto con la nocciola. Sempre la massima attenzione: Dolci senza Nutella o altre cose che potessero ledere la salute del bambino. Ma non questa volta. L’ultima festa di compleanno ha praticamente chiuso le porte in faccia soltanto a lui. “L’invito è stato rivolto a tutti i bambini”, racconta la madre, “e io come sempre ho chiesto informazioni sul cibo e mi sono vista rispondere: mi dispiace ma la torta è con la Nutella. E poi ho saputo che pure la pizza era con la Nutella. Di fronte a questa comunicazione ho risposto che allora l’invito rivolto a tutti – di fatto – non era rivolto a tutti i bambini”. Prosegue la madre: Se inviti una persona la devi mettere in condizione di partecipare, non la inviti a proprio rischio e pericolo.

Il bambino, di appena 9 anni, è dunque stato costretto a rinunciare al party. I genitori, per cercare di rimediare all’amarezza, hanno deciso di portare il piccolo al bowling, a Napoli.

Intervenire per evitare che “tutto possa diventare normale”

Il problema, per la madre, è stato soprattutto che tutti gli altri bambini erano a conoscenza del problema di suo figlio, quindi da questa vicenda sarebbe passato un messaggio di normalità. “Io ho anche detto a questa mamma che è tremendo escludere di fatto un compagno per soddisfare un capriccio di una figlia. Non è certo colpa della bambina ma di chi non ha fatto capire bene che l’assenza di un compagno dalla sua festa per un capriccio non è una cosa buona e giusta. Questo episodio dimostra che tante volte non c’è l’empatia che ci si attende”. Conclude, poi: “Non desidero puntare il dito su una persona, su nessuna persona, non lo farei mai, ma solo nei confronti di un comportamento che, di fatto, finisce per essere sentito come discriminatorio e, per questo, va compresa la sua portata diseducativa, proprio per evitarne altri, poiché il rischio è che si creino dei precedenti e che tutto possa diventare normale.
Data pubblicazione 10 Marzo 2023, Ore 14:16 Data aggiornamento 10 Marzo 2023, Ore 14:33
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