
La funzionaria ha fatto un bilancio di quanto fatto finora nell'ambito dell'istruzione a livello europeo, ma ha anche tracciato la rotta del prossimo futuro. Lo ha fatto delineando i tratti di un progetto decisamente ambizioso ma che punta a creare finalmente una vera e propria comunità europea.
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I risultati raggiunti nel campo dell'educazione e dell'istruzione in ambito europeo
”Negli ultimi anni gli Stati membri e le istituzioni dell’UE e la comunità dell’istruzione hanno unito le forze per costruire lo spazio europeo dell’istruzione (SEE). Questa iniziativa incarna la nostra visione condivisa di un’istruzione inclusiva e di qualità e di un apprendimento lungo tutto l’arco della vita, a livello transfrontaliero e per tutti” spiega Iliana Ivanova. Il SEE è uno spazio aperto alla collaborazione europea, volto anche a migliorare la qualità dell'istruzione: ossia favorire lo sviluppo di competenze nell'ambito dell'istruzione, e al contempo stimolare tutti gli operatori attivi nel mondo della scuola.”Il programma Erasmus+ è uno dei pilastri principali dello spazio europeo dell’istruzione. Dalla sua istituzione nel 1987, ha consentito a 14 milioni di persone di partecipare a scambi formativi. Nel solo 2022, con un bilancio di 4 miliardi di €, abbiamo sostenuto quasi 26 000 progetti, permettendo a 73 000 organizzazioni di offrire a 1,2 milioni di discenti ed educatori l’occasione di studiare all’estero” prosegue Ivanova. Anche l'Italia, con i suoi studenti, è tra fruitori della misura. Per questo Ivanova ha voluto riassumere la bontà della misura: ”Con oltre 309 milioni di € abbiamo finanziato 2 165 progetti, che hanno coinvolto quasi 7 000 organizzazioni e più di 106 000 persone. Sono inoltre in fase di realizzazione altri elementi fondamentali dello spazio europeo dell’istruzione, come le accademie degli insegnanti Erasmus+ o le raccomandazioni in materia di istruzione e competenze digitali recentemente adottate dagli Stati membri dell’UE. Queste iniziative aiutano i governi a fornire un’istruzione e una formazione digitali di alta qualità, inclusive e accessibili”.
Si pensa al diploma unico europeo
Cosa aspettarci invece dal prossimo futuro? Su questo versante, la Commissaria europea all'istruzione ha paventato l'ipotesi di istituire un unico diploma europeo: ”Il diploma eliminerà gli ostacoli che ancora impediscono la mobilità e orienterà gli Stati membri nella definizione di condizioni che permettano a università e studenti di raggiungere il successo. Grazie a questa iniziativa gli studenti avranno infatti la possibilità di partecipare a programmi di istruzione congiunti in tutta l’UE e di ottenere un diploma attestante la loro esperienza internazionale, la loro eccellenza accademica, le loro conoscenze linguistiche e la loro adattabilità culturale, requisiti ideali per stimolare l’interesse dei datori di lavoro di tutto il mondo”.Infine, conclude la funzionara UE: ”Nel 2025 faremo il punto sui risultati che lo spazio europeo dell’istruzione ha conseguito e sulle sfide ancora da affrontare, delineando la prossima fase della nostra collaborazione fino al 2030. Da parte nostra manteniamo il nostro fermo impegno comune a costruire uno spazio europeo dell’istruzione ancora più solido, in cui tutti abbiano accesso a un’istruzione e a una formazione di qualità e inclusive lungo tutto l’arco della vita”.