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 Anastasiya si diploma con 100 e lode

La Maturità 2025 continua a registrare episodi di protesta da parte di alcuni studenti, ma ci sono anche quelle storie fatte di impegno, studio e sacrifici.

La protagonista, stavolta, è Anastasiya, una ragazza di 23 anni che ha appena dimostrato a tutti che, con la sua determinazione, si può raggiungere qualsiasi traguardo. 

Pur lavorando e studiando contemporaneamente, la giovane si è infatti appena diplomata con 100 e lode, peraltro nella stella scuola di Nadir (nome di fantasia) lo studente pakistano, bocciato all'Esame di Stato, che ha mobilitato compagni e docenti uniti in suo sostegno. 

Indice

  1. Dall'Ucraina all'Italia con un sogno nel cassetto
  2. Un percorso scolastico tra sfide e successi
  3. Quando il lavoro non ferma lo studio
  4. Quel 100 e lode inaspettato
  5. La storia di Nadir e le scene mute all'orale
  6. Un premio da chiedere al Ministro: un aiuto per chi non molla mai

Dall'Ucraina all'Italia con un sogno nel cassetto

Anastasiya è arrivata in Italia da Lutsk, in Ucraina, a soli 6 anni, nel lontano 2008, insieme alla sua mamma. Oggi, è una cittadina italiana, e il 26 giugno ha tagliato un traguardo importantissimo: il diploma, ottenendo un risultato eccellente, un fantastico 100 e lode.

Pochi giorni dopo, anche sua madre Yuliya, 43 anni, si è diplomata alla scuola serale. Un doppio festeggiamento che ha un sapore speciale, fatto di sacrifici e immensa soddisfazione.

Un percorso scolastico tra sfide e successi

La neo diplomata, in un’intervista al ‘Corriere di Bologna’, racconta il suo arrivo in Italia: "Sono arrivata nel 2008, avevo 6 anni e sono stata messa in classe con i bimbi di un anno in meno di me”. L'integrazione, dice, è stata "molto difficile dal punto di vista sociale fino all’età delle medie". Ma la scuola, ci tiene a sottolinearlo, è sempre stata una sua grande alleata.

"A scuola per fortuna mi è sempre piaciuto molto leggere, e leggere in italiano è la cosa che aiuta. Ho letto tantissiemo il dizionario, non sapevo una parola e andavo a cercarla".

Un incidente di percorso, però, c'è stato: "Mi sono iscritta al Galvani, lo scientifico potenziato in lingua inglese e con il latino. Ho fatto tre anni e mezzo, ma era molto impegnativo, con il Covid ho lasciato e ho iniziato a lavorare. Ho avuto molti sensi di colpa e dopo due anni e mezzo mi sono iscritta al serale del Fioravanti, indirizzo meccanico". Una scelta di cuore, dettata dalla voglia di non arrendersi.

Quando il lavoro non ferma lo studio

Perché, nonostante gli impegni, Anastasiya non ha mai smesso di lavorare: "Mai. Studiavo la sera e lavoravo di giorno e per 12 ore nel weekend".

Ora, fortunatamente, è stata promossa alla parte gestionale, e lavora per più ristoranti della stessa catena. Ma i suoi progetti non si fermano qui: "Continuerò a lavorare, magari qualcosa di più inerente al diploma: è giusto farsi le ossa pur continuando a studiare. Fra pochi giorni andrò a immatricolarmi all’università di Bologna, farò Ingegneria per l’ambiente e il territorio. Voglio continuare gli studi per avere una condizione di vita migliore", racconta con grande determinazione.

Quel 100 e lode inaspettato

Il risultato dell'esame, peraltro, è stato inaspettato: "Mi aspettavo il 100 senza lode. È stata una sorpresa", ammette Anastasiya con un sorriso. E con un moto di orgoglio aggiunge: "Poi ho pensato che era la mia rivalsa, il serale non è una passeggiata come si crede. È stato un percorso intenso: ho imparato molto in ambito meccanico e nei rapporti umani. Ti trovi in classe con persone di ogni età, ciascuno ti ispira con la sua storia. Ci sono molti stranieri che ci mettono tutta la determinazione che hanno per portare a casa il loro diploma. Ci siamo aiutati tutti insieme".

Un esempio lampante di come la collaborazione e la diversità siano punti di forza, non ostacoli.

La storia di Nadir e le scene mute all'orale

Anastasiya ha frequentato, come detto, lo stesso professionale di Nadir, il ragazzo pakistano bocciato alla Maturità, la cui storia è stata molto discussa. Riguardo all'integrazione linguistica, Anastasiya ha le idee chiare: "Non lo conosco, ma al diurno il percorso preparatorio sulla lingua è ancora molto focalizzato sui classicismi dell’istruzione italiana. Per i ragazzi che arrivano già grandi e che devono partire da zero con la lingua si fa poco, non certo per colpa dei docenti che ci mettono l’anima. Forse era meglio lo fermassero prima Nadir, al serale è successo a molti per la lingua e hanno ripetuto l’anno".

E sulle proteste degli studenti che disertano l'orale, sostiene "Se lo fanno per protesta, mi chiedo che protesta sia. Non stanno dimostrando niente a nessuno, non cambiano nulla. Per coerenza allora non avrebbero proprio dovuto fare l’esame. Semplicemente in questo caso non avevano voglia di fare l’orale che è molto importante invece. È una bambinata che si ritorcerà loro contro, quando avranno a che fare con il mondo del lavoro". 

Un premio da chiedere al Ministro: un aiuto per chi non molla mai

La storia di Anastasiya e sua madre è un vero e proprio inno al riscatto. "La mia mamma è stata un grande esempio, mi sono ritrovata io ogni tanto a bacchettare lei per lo studio. Aveva già un diploma in Ucraina che non è stato riconosciuto, si è rimessa sui banchi lavorando e portando avanti la famiglia. Non si può immaginare che tensione ci fosse in casa prima dell’esame. Ma meriteremmo un premio". 

Un’idea dunque da richiedere per riconoscere l'impegno di chi, nonostante tutto, non si arrende: "Magari un aiuto per la prima retta dell’università, un abbonamento in palestra senza doverlo pagare con il lavoro. Sembrano cose normali, ma non sono scontate per tutti. Scriverò al ministro Valditara chiedendo di premiare percorsi come il mio: c’è chi si rifiuta di fare l’orale, ma c’è anche chi fa di tutto per arrivare al diploma. Se ci fosse un premio in denaro lo dividerei con i miei compagni di classe e con mia madre, c’è chi ci mette tutto l’impegno possibile nonostante difficoltà e ostacoli".

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