
Il Dl Scuola approvato lo scorso 24 maggio dal Consiglio dei Ministri introduce importanti novità tra i banchi. La misura si articola su un doppio binario: da una parte il Dl Scuola mira a potenziare il supporto per gli studenti disabili; dall'altra, a favorire la corretta inclusione degli studenti stranieri nelle classi.
Su questo secondo punto, il Dl prevede di supportare l'integrazione di alunne e alunni che non parlano correttamente la lingua italiana, tramite l'introduzione di docenti adeguatamente formati per questa missione.
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Studenti stranieri, presto un docente in classe per affiancarli
Negli ultimi tempi – a causa anche del conflitto scoppiato nell'Est Europa – sono molti gli alunni stranieri che sono approdati nelle classi italiane.
Molti di loro hanno evidenti difficoltà nel relazionarsi per via della lingua e, di conseguenza, faticano ad integrarsi. Non solo, non possedendo un adeguato livello di conoscenza della lingua, questi alunni fanno fatica anche nel percorso scolastico. Con gravi conseguenze: basti pensare che il tasso di dispersione scolastica per gli studenti stranieri si attesta a oltre il 30% a fronte di una dispersione degli studenti italiani pari ad appena il 9,8%.Il Dl Scuola prevede quindi la possibilità per le scuole di accedere a specifici progetti Pon volti ad assicurare il potenziamento dell'apprendimento della lingua italiana dei giovani alunni stranieri. Contemporaneamente, le scuole dovranno attrezzarsi per introdurre nelle classi – dove il numero di studenti stranieri supera il 20% del totale – un docente con una formazione specifica, con il preciso compito di affiancare ragazze e ragazzi.
Il Ministro Valditara: “Una scuola al servizio di ogni studente”
Al termine del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Valditara – Ministro dell'Istruzione e del Merito in carica – ha spiegato i pilastri del Dl Scuola, evidenziando come le misure siano state pensate per favorire l'inclusione degli studenti: “Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri su nostra proposta rappresenta una pietra miliare nella politica del governo per una vera eguaglianza di tutti gli studenti. Per gli stranieri il nostro obiettivo è consentire a ciascuno di avere una adeguata conoscenza della lingua italiana, primo, fondamentale passo per una reale inclusione. Nelle classi dove gli studenti di origini straniere, e che abbiano importanti carenze nella conoscenza della lingua, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà con lezioni di potenziamento il lavoro di classe. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari di potenziamento grazie a fondi ad hoc del PON. Il decreto costituisce, al tempo stesso, un passaggio di tutto rilievo per una più efficiente impostazione dell’attività di sostegno didattico degli studenti con disabilità. Puntiamo ad ampliare l’organico dei docenti di sostegno specializzati e, insieme, a garantire la continuità didattica ai ragazzi anche nel caso di docenti non di ruolo. Misure concrete, ispirate al criterio del ‘fare’, per una scuola che sia realmente costituzionale, al servizio di ogni studente”.