
Dal 2015 al 2019 Francesco (nome di fantasia, ndr) ha subito davvero di tutto da quelli che, almeno sulla carta, dovevano essere i suoi compagni di classe. Nonostante gli appelli della famiglia di Francesco, cinque compagni hanno continuato a bullizzarlo per l'intero quinquennio, finché non è intervenuta la giustizia.
-
Leggi anche:
- Post shock di un docente contro gli studenti: "Emerite teste di c..."
- Lascia la Germania per tornare a insegnare in Italia ma rimane senza stipendio
- A scuola fanno meno di 10 gradi, gli studenti si rifiutano di entrare
Le chat a processo
Calci, sputi e insulti. I cinque ormai ex studenti responsabili sono finiti a processo: i due maggiorenni, come riporta 'Il Corriere della Sera', devono rispondere dell’accusa di atti persecutori. Gli altri tre sono stati messi alla prova dal Tribunale dei Minori: “Non abbiamo mai emarginato Francesco, ci sputavamo tutti, era un gioco” avrebbero commentato i bulli, tentando di scagionarsi a vicenda.Eppure nelle chat oggetto delle indagini, gli insulti erano tutti per Francesco: “Down, sei un ritardato”, e ancora “Evitalo, non je risponde. È un emarginato”; sono solo alcune delle frasi infelici rivolte al ragazzo. Nel 2019 Francesco ha avuto il coraggio di denunciare i fatti, così i suoi genitori hanno provato la strada del dialogo, trovandosi però davanti un muro. I genitori dei cinque bulli, infatti, giustificavano il loro comportamento, ritenendolo ”inclusivo nei confronti di Francesco” come ha spiegato la preside dell'istituto. Così si è passato per le vie legali e quelle stesse frasi, motivo di vanto all'epoca dei fatti per quei ragazzi, oggi sono la prova del processo che li vede coinvolti.