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voto condotta sondaggio tecnica della scuolaI docenti sono perfettamente in sintonia con la nuova linea adottata dal Ministro Valditara circa i comportamenti violenti e inappropriati tra i banchi. Un dibattito, quello sul voto in condotta, che si è riacceso negli ultimi giorni, quando era stata data la notizia del 9 assegnato ai due studenti rei di aver colpito una prof con una pistola a piombini durante la lezione.
Sul caso era intervenuto proprio lo stesso Valditara che aveva spinto per un riesame della valutazione dei due alunni.

Da qui è poi arrivata la stretta del Ministero dell'Istruzione e del Merito sul voto di condotta nelle scuole. Una misura che al momento incassa il benestare di larga parte degli addetti ai lavori, tra corpo docente e famiglie. Stando infatti al sondaggio del portale 'La Tecnica della Scuola', cui hanno partecipato 2.156 utenti, l'80% degli insegnanti e dei genitori si dice d'accordo sul dare maggiore peso al voto in condotta nella valutazione di fine anno.

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    Si tratta dell'ultima misura in ordine di tempo proposta dal Ministro Valditara. La riforma sulla condotta prevede che un 6 in condotta si tramuti automaticamente in un debito di Educazione Civica, da recuperare a settembre con apposita verifica delle conoscenze sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza. E' solo una delle novità del codice di condotta, pensato per tenere a bada i bulli nelle scuole. Su questa eventualità il Ministro Valditara aveva già espresso il proprio parere, affermando che gli alunni violenti non vanno allontanati dalle scuole perché sono proprio loro ”ad aver bisogno di più scuola”.

    Per loro meglio il servizio sociale che una sospensione: e a pensarla così è anche l'80,2% dei docenti partecipanti al sondaggio. Non mancano chiaramente gli oppositori della riforma, tra cui gli insegnanti – l'11,8% - che vedono nel codice soltanto l'ennesimo carico di responsabilità che andrà a gravare sulle loro spalle. Tra gli altri poi, il 10% dei docenti si chiede chi sarà a controllare che gli studenti svolgeranno effettivamente i servizi sociali.

    I genitori sposano la linea di Valditara ma si interrogano sulla sicurezza dei figli

    La riforme ministeriale incontra anche le simpatie di larga parte delle famiglie, dell'87,5% per l'esattezza. Tra coloro contrari invece, il 3,6% dei genitori pensa che l'allontanamento dei ragazzi dalla classe possa compromettere la loro sicurezza. E anche qui, il 5,7% di mamme e papà si chiede chi sarà a svolgere il monitoraggio delle ore di servizio sociale.

    Assenza di controlli, la colpa è dei presidi? I pareri degli utenti

    Anche coloro che non appartengono ad alcuna categoria scolastica si dicono tutto sommato d'accordo con la linea di Valditara. L'82,9%, circa 491 persone, sposa le scelte del Ministero. Non mancano poi diversi commenti che fanno luce su alcuni dei problemi strutturali della scuola pubblica. Un esempio? Il controllo: ”Quello che manca in Italia è il controllo. I docenti non sono più autorevoli perchè ai dirigenti scolastici interessano ‘i numeri’ ovvero il maggior numero di iscrizioni. L’errore è a monte, l’aver trasformato la scuola da agenzia educativa ad ‘azienda” scrive un utente che lancia una frecciatina ai presidi italiani. ”La scuola non deve essere un centro di assistenza sociale, ma un luogo di formazione civica. La scuola deve comprendere il disagio dei ragazzi, ma non deve trattare i ragazzi da disagiati perenni, altrimenti renderà i ragazzi sempre più fragili e irresponsabili” scrive un altro lettore.