3' di lettura 3' di lettura
sciopero scuola 26 maggioIl 26 maggio il mondo della scuola scenderà nuovamente in piazza. Lo sciopero – che coinvolgerà l'intero settore – è stato proclamato dalla USB Scuola, l'Unione Sindacale di base. Nel mirino della protesta, cinque diverse richieste che i manifestanti avanzeranno al Governo e al Ministero dell0ì'Istruzione.


Nel dettaglio, si parla di un aumento in busta paga, della stabilizzazione dei precari e dell'aumento degli organici. Non solo, nella protesta sono finiti anche i docenti tutor e orientatori, le due nuove figure che il Ministro Valditara intende inserire nell'organico scolastico.

Scuola in piazza per la dignità del lavoro

I lavoratori chiedono un aumento in busta paga netto di 300 euro: “Negli anni abbiamo assistito a continui tagli al personale e all’aumento del numero di alunni nelle classi. Le mansioni, i carichi di lavoro, le responsabilità sono cresciute a dismisura, a fronte di rinnovi contrattuali con aumenti di salario al limite della beffa. Sono state istituite nuove figure che nulla hanno a che vedere con la professionalità dei docenti. L’obiettivo, costantemente perseguito, è stata la creazione di figure di staff fedeli al DS. Abbiamo assistito inoltre a un lavoro nascosto teso al costante svilimento della figura del lavoratore della scuola da parte delle istituzioni e dei media” si legge nel comunicato di USB Scuola.

Così come il carico di lavoro gravante sul personale ATA è diventato, negli anni, insostenibile: ”numeri risicati e mansioni sempre più pesanti. Inoltre, molti servizi dello Stato sono stati affidati ai privati, consentendo un risparmio economico che si è tradotto in sfruttamento dei lavoratori da parte delle cooperative. La verità è che reinternalizzare i servizi significherebbe migliorare la scuola: come è stato per i lavoratori delle pulizie, così vogliamo che sia per gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia”. La parola d'ordine per USB Scuola è la ”dignità” dei lavoratori e dell'intero comparto scuola. Il sindacato rivendica infatti ”la dignità lavorativa e individuale di ogni insegnante, collaboratore scolastico, assistente amministrativo, assistente tecnico”. Infine, nel mirino del sindacato, le nuove figure introdotte dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: il tutor e l’orientatore. Secondo il sindacato sono “figure imposte da un ministero che vuole sempre svilire il ruolo e la professionalità dei docenti, senza nessuna certezza economica o consapevolezza delle ore di lavoro”.