
Stando a quanto si apprende dal portale web del sindacato, il Presidente Anief ritiene la riforma fallimentare poiché ”non valorizza né la formazione né la professione dell’insegnante”.
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Anief contro il piano di riforma del Governo: le motivazioni
Pacifico spiega i motivi che hanno portato Anief a bocciare il nuovo progetto di reclutamento, formazione e valutazione, partendo dall'abolizione del corso annuale magistrale abilitante per accedere ai concorsi. Al riguardo il Presidente Anief non ha usato mezzi termini, opponendosi con forza: ”Si rivelerà un fallimento, allontanerà i giovani e i precari dal ruolo dell'insegnamento. Per questo il nostro sindacato ha bocciato la riforma e chiesto al Parlamento di cambiarla nell’attuale fase di conversione in legge del testo: bisogna unire la formazione iniziale al reclutamento in un doppio canale di reclutamento che permetta di assumere i precari dalle stesse graduatorie (Gps) da cui sono chiamati come supplenti con percorsi abilitanti aperti e non chiusi, formativi e non punitivi, essenziali e non pletorici”.La strada proposta dal sindacato appare ben diversa da quella intrapresa dal Governo, ma il Presidente Anief non ha dubbi: ”Occorre investire sulla docenza svolta in aula, prima ancora di ricercare risorse, peraltro esigue, per premiare attività aggiuntive di alcuni. La precedenza devono averla le attività svolte ogni giorno con gli studenti e invece mal retribuite”. Altra problematica di rilievo sollevata dal sindacato sono gli stipendi degli insegnanti, tra i più bassi in Europa, e decisamente slegati dal costo della vita. La verità – conclude Pacifico – è che servono oggi più che mai quelle risorse aggiuntive chieste per il rinnovo del contratto e no una ‘mancia’ per alcuni che per il lavoro aggiuntivo non saranno mai appieno retribuiti”.
Data pubblicazione 27 Aprile 2022, Ore 15:46
Data aggiornamento 27 Aprile 2022, Ore 15:49