
Lo stop riguarderà Trenitalia, Italo e Trenord. Ma i disagi potrebbero estendersi anche ad altri trasporti, tra cui bus, metro e tram, nonché ad altri reparti, quali gli uffici pubblici e la nostra cara scuola.
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Venerdì 26 maggio: sciopero dei trasporti
Il malumore dei pendolari è quantomeno prevedibile, dati i numerosi disagi a cui andranno incontro venerdì 26 maggio. Lo sciopero coinvolgerà i treni di Trenitalia, dalle 9:00 alle 17:00, quelli di Italo, sempre dalle 9:00 alle 17:00 (con però alcune eccezioni), e quelli di Trenord (dalle 00:00 alle 23:59). Garantiti in ogni caso i treni a lunga percorrenza in viaggio nelle fasce orarie comprese tra le 6:00 alle 9:00 e le 18:00 e le 21:00. Il consiglio rimane però sempre quello di verificare il proprio treno sul sito della specifica compagnia, evitando così brutte sorprese.Possibili disagi, come detto, potrebbero poi estendersi anche ai trasporti pubblici locali, tra cui appunto autobus, metro e tram. Anche in questo caso, però, verrà comunque sempre resa disponibile una fascia oraria di garanzia che varia da città a città. A Milano, i servizi di trasporto saranno garantiti fino alle 8:45, e poi dalle 15:00 alle 18:00. Possibile stop anche a Napoli, considerata la conferma di partecipazione allo sciopero dell’azienda locale ANM. Stesso discorso per Torino, che assicurerà i servizi di trasporto pubblico nelle fasce di garanzia. A Roma, ATAC fa sapere che i servizi rimarranno regolari.
Sciopero venerdì 26 maggio: anche la scuola
Lo sciopero generale, previsto per venerdì 26 maggio, dovrebbe riguardare anche la scuola.Tra le motivazioni dello sciopero c’è la richiesta di un aumento in busta paga, della stabilizzazione dei precari e dell'aumento degli organici. Tra le figure professionali in protesta ci sono anche gli insegnanti, tra cui docenti tutor e orientatori, le due nuove figure volute dal Ministro Valditara.
A rischio dunque le lezioni: già è passata nelle classi la circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito che avvisa: la didattica di venerdì non sarà garantita.
Unitamente al reparto scuola, anche gli uffici pubblici potrebbero essere soggetti a disagi e braccia incrociate.