3 min lettura
in fuga dall'Ucraina studia danza in una scuola italiana
Fonte foto: Instagram Serenella Bettin
I 13 anni sono l'età dei sogni, della spensieratezza e della curiosità

. Quando però ci si trova di fronte ad una guerra, e si è costretti a lasciare la propria casa, allora ci si chiede se il mondo sia ancora quel posto felice vissuto durante l'infanzia.

Deve essere questa la domanda che si è posta la piccola Vasilisa, in fuga dall'Ucraina insieme alla mamma Giulia. La giovane, che in Ucraina studiava danza in uno degli istituti più prestigiosi del Paese, è stata accolta in Veneto, dove grazie alla solidarietà di una scuola di danza di Spinea, potrà continuare a coltivare il suo sogno di ballerina.

La fuga e l'arrivo nella nuova scuola di danza

Tutto è cominciato dalla mail che la madre ha inviato alla scuola di danza italiana

, dopo essere fuggite dall'Ucraina, in cui chiedeva all'Accademia se fosse possibile per la figlia proseguire lì gli studi. Dall'altra parte, la richiesta è stata prontamente raccolta da Letizia Giuliani e suo marito Francesco Marzola, titolari dell'Accademia veneta. Un viaggio, quello di Vasilisa e sua madre Giulia, lungo 1.400 chilometri e durato più di 36 ore, ma che gli è valso la libertà e la speranza di poter continuare a sognare.

Ed è proprio Francesco Marzola, titolare dell'Accademia di Spinea, e intervistato da RaiNews, a raccontare l'emozione di accogliere la piccola nella propria scuola: “Sono andato a prenderle a in un parcheggio lungo l’autostrada vicino Treviso. Quando le ho viste scendere dall’autobus è stato bellissimo: Giulia e Vasilisa avevano due valigie e due borse. La bambina è scesa sorridente con il cagnolino in mano, la mamma provata dalla situazione”.

La bambina accolta dalle nuove compagne e dalla comunità

Una storia a lieto fine che ci insegna

quanto la solidarietà e l'accoglienza siano fondamentali in questo preciso momento storico. In questo, la piccola Vasilisa è stata fortunata perché accolta con entusiasmo anche dalle sue future compagne di danza: “Le bambine l’hanno accolta con affetto e le hanno regalato la tuta. Non hanno avuto nessun problema a comunicare tra di loro, era tutto così naturale: parlavano la lingua universale della danza” racconta Francesco.

Non è tutto, Vasilisa e sua madre sono al momento ospitate da una ragazza che si è offerta di offrirgli vitto e alloggio. E fortuna vuole che la casa si trovi molto vicina alla scuola di danza, così che Vasilisa possa dedicarsi completamente alla propria passione e dimenticare al più presto gli orrori della guerra. Ma con l'aiuto e la generosità di un'intera comunità, nulla è impossibile.

Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta