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in fuga dall'Ucraina studia danza in una scuola italianaI 13 anni sono l'età dei sogni, della spensieratezza e della curiosità. Quando però ci si trova di fronte ad una guerra, e si è costretti a lasciare la propria casa, allora ci si chiede se il mondo sia ancora quel posto felice vissuto durante l'infanzia.

Fonte foto: Instagram Serenella Bettin

Deve essere questa la domanda che si è posta la piccola Vasilisa, in fuga dall'Ucraina insieme alla mamma Giulia. La giovane, che in Ucraina studiava danza in uno degli istituti più prestigiosi del Paese, è stata accolta in Veneto, dove grazie alla solidarietà di una scuola di danza di Spinea, potrà continuare a coltivare il suo sogno di ballerina.

La fuga e l'arrivo nella nuova scuola di danza

Tutto è cominciato dalla mail che la madre ha inviato alla scuola di danza italiana, dopo essere fuggite dall'Ucraina, in cui chiedeva all'Accademia se fosse possibile per la figlia proseguire lì gli studi. Dall'altra parte, la richiesta è stata prontamente raccolta da Letizia Giuliani e suo marito Francesco Marzola, titolari dell'Accademia veneta. Un viaggio, quello di Vasilisa e sua madre Giulia, lungo 1.400 chilometri e durato più di 36 ore, ma che gli è valso la libertà e la speranza di poter continuare a sognare.

Ed è proprio Francesco Marzola, titolare dell'Accademia di Spinea, e intervistato da RaiNews, a raccontare l'emozione di accogliere la piccola nella propria scuola: “Sono andato a prenderle a in un parcheggio lungo l’autostrada vicino Treviso. Quando le ho viste scendere dall’autobus è stato bellissimo: Giulia e Vasilisa avevano due valigie e due borse. La bambina è scesa sorridente con il cagnolino in mano, la mamma provata dalla situazione”.

La bambina accolta dalle nuove compagne e dalla comunità

Una storia a lieto fine che ci insegna quanto la solidarietà e l'accoglienza siano fondamentali in questo preciso momento storico. In questo, la piccola Vasilisa è stata fortunata perché accolta con entusiasmo anche dalle sue future compagne di danza: “Le bambine l’hanno accolta con affetto e le hanno regalato la tuta. Non hanno avuto nessun problema a comunicare tra di loro, era tutto così naturale: parlavano la lingua universale della danza” racconta Francesco.

Non è tutto, Vasilisa e sua madre sono al momento ospitate da una ragazza che si è offerta di offrirgli vitto e alloggio. E fortuna vuole che la casa si trovi molto vicina alla scuola di danza, così che Vasilisa possa dedicarsi completamente alla propria passione e dimenticare al più presto gli orrori della guerra. Ma con l'aiuto e la generosità di un'intera comunità, nulla è impossibile.

Data pubblicazione 16 Marzo 2022, Ore 9:32 Data aggiornamento 16 Marzo 2022, Ore 9:38
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