
Mentre prosegue il lavoro per il reperimento dei banchi di ultima generazione, il commissario straordinario Domenico Arcuri in un intervento del 29 luglio presso la Commissione Cultura della Camera ha annunciato la distribuzione gratuita di mascherine per tutte le comunità scolastiche qualora fossero obbligatorie nelle didattica in presenza.
Docenti, studenti, Ata e collaboratori scolastici all’interno delle scuole potranno quindi beneficiare ogni giorno di mascherine gratis.
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Mascherine a costo zero per lo Stato italiano
Ma quanto costa allo Stato questa distribuzione? A quanto pare, Arcuri assicura che i costi per realizzare questa proposta saranno nulli poiché, grazie alle veloci capacità produttive che si sono dispiegate in questi mesi nel nostro Paese per far fronte all’emergenza, lo Stato non importa più mascherine da altri Paesi ma le produce all’interno delle aziende italiane: “Non c’è alcun costo di acquisto delle mascherine per la riapertura dell’anno scolastico, siano 11, 21 o 31 milioni. L’Italia non importa più nulla né acquista più nulla, grazie a una reazione straordinaria del sistema produttivo. Tutti acquistano mascherine a 50 centesimi. Non compreremo alcunché come Stato”.Per questo motivo, il commissario non si mostra affatto preoccupato per le decine di milioni di mascherine che ogni giorno questa proposta renderebbe necessarie: le stime si aggirano intorno agli 11 milioni.
Nelle scuole dell’infanzia non serviranno le mascherine
Sembra che le scuole dell’infanzia saranno escluse dalla distribuzione di mascherine dal momento che il Comitato tecnico scientifico, in base alla situazione epidemiologica odierna, non le ritiene indispensabili fra gli studenti più piccoli.È lo stesso Arcuri infatti a dichiarare che “il Comitato tecnico scientifico (Cts) ci ha comunicato che a oggi le mascherine non sono necessarie nelle scuole dell’infanzia, se modificherà questa direttrice ne prenderemo atto. Aspettiamo se alla fine di agosto ciò verrà modificato. Nel caso, ci adegueremo nel tempo più breve possibile”.
Per ora è comunque impossibile dare indicazioni certe sul rientro a scuola di settembre e dei mesi successivi poiché l’organizzazione e le eventuali modifiche alla pianificazione attuale dipenderanno dall’andamento della situazione epidemiologica che rimane un fattore imprevedibile.
Giulia Onofri