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A scuola in presenza solo se vaccinati? Scontro sulla Dad a settembre

Siamo nel vivo nelle vacanze estive e il Ministero dell’Istruzione e il Comitato tecnico scientifico sono al lavoro per delineare il rientro tra i banchi di scuola a settembre. Il titolare di viale Trastevere Patrizio Bianchi sarebbe favorevole all’apertura in presenza ma restano ancora molte incognite sull’uso della mascherina e sui turni in classe per il rispetto del distanziamento interpersonale.

Alcuni virologi, inoltre, consiglierebbero il rientro in presenza in classe solo agli insegnanti e agli studenti che hanno ricevuto il vaccino. Ecco i diversi scenari che hanno dato luogo ad un vero e proprio scontro sulla didattica a distanza.

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Le vacanze estive sono ormai iniziate da un mese e studenti e insegnanti ne stanno approfittando per ritrovare le giuste energie dopo un anno contrassegnato dagli effetti della pandemia. Sul rientro a scuola nulla ha ancora preso forma e il ministero dell’istruzione, sotto le indicazioni del Comitato tecnico scientifico, sta lavorando per formulare le giuste direttive da far seguire a settembre in tutte le scuole italiane. Mentre le famiglie e il personale scolastico aspettano le decisioni sull’uso della mascherina e sul rispetto del distanziamento interpersonale, alcuni virologi hanno consigliato il rientro in presenza per soli vaccinati, scaldando gli animi dei comitati no-Dad. Come riporta Il Tempo, dal dottore Roberto Burioni al professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, tutti preferirebbero la creazione di classi composte da soli docenti e studenti vaccinati per evitare conseguenze disastrose. L'idea posta in primis dall'assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna, Raffaele Donini ha quindi trovato consensi tra alcuni virologi.

In presenza solo se vaccinati: c’è chi dice no

Le asserzioni dei virologi non sono di certo passate in secondo piano nel dibattito sul rientro tra i banchi di scuola, sebbene lo stesso Ministro dell'Istruzione abbia ribadito la non obbligatorietà del vaccino: “Non abbiamo in mente di farlo ma c'è un fortissimo appello su questo fronte alla solidarietà collettiva”. Ad allarmare, infatti, sono i dati estrapolati dai report sui vaccinati: ad oggi ci sono 110mila insegnanti e allievi senza vaccino. Per molte famiglie, ad ogni modo, la misura che vedrebbe l’ingresso automatico in Dad per i non vaccinati costituirebbe un “possibile ricatto strisciante” che non farebbe altro che “ghettizzare” i figli in casa.

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Non solo dubbi sull’uso della mascherina e sulla ipotetica, quanto poco realistica, creazione di classi di soli vaccinati, ma anche sul rispetto del distanziamento sociale: con i banchi distanziati le classi non riuscirebbero comunque ad ospitare tutti gli studenti. Nel frattempo anche i direttori generali dell’Unicef, Henrietta Fore, e dell’Unesco, Audrey Azoulay, si sono pronunciati sulla validità delle attività a distanza. Per i due funzionari lo stop alle attività didattiche “non può più durare” o diversamente andremo incontro ad una “catastrofe generazionale”. Come riporta La tecnica della Scuola, per i due direttori, la riapertura totale delle scuole non può aspettare la vaccinazione di tutti gli studenti e del personale ma può essere organizzata “in sicurezza”, dal momento che le scuole “non sono tra i principali luoghi di propagazione” del virus.