
Le Prove INVALSI 2024 saranno requisito di ammissione alla Maturità 2024. I test andranno avanti fino al 27 marzo, mentre la sessione suppletiva è prevista dal 27 maggio al 6 giugno 2024.
Le Prove saranno erogate al computer e avranno carattere nazionale, perciò saranno uguali lungo tutto il territorio italiano. Gli studenti si sono confrontati (o si confronteranno) con tre materie: italiano, matematica e inglese. Ecco quello che bisogna sapere sui risultati delle Prove INVALSI 2024.
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Risultati Prove INVALSI 2024
La valutazione delle Prove INVALSI 2024 non è affidata ai docenti delle singole scuole, bensì a un team di professionisti designati direttamente dall'Istituto INVALSI. In più, è importante sapere che non verranno assegnati dei voti numerici agli studenti. I risultati verranno invece forniti attraverso una scala di "livelli" che descriveranno le competenze raggiunte. Per quanto riguarda le Prove INVALSI di Italiano e Matematica, i risultati saranno espressi su una scala di 5 livelli descrittivi, dove 1 è il più basso e 5 il più alto. Passando alla Prove di Inglese, i risultati, suddivisi tra ascolto e lettura, saranno distribuiti su 3 livelli: "non ancora B1", "B1 (intermediate)" e "B2 (upper intermediate)", rifacendosi al Quadro Comune Europeo per la Conoscenza delle Lingue.
Maturità, quando escono i risultati prove INVALSI 2024
La pubblicazione degli esiti delle prove INVALSI 2024 di quinto superiore è prevista, indicativamente, tra maggio e giugno. Gli studenti potranno consultare i risultati sul sito dell'INVALSI, accedendo con le proprie credenziali, e potranno quindi verificare il proprio livello in confronto a una scala nazionale unificata. I risultati, inoltre, saranno indicati nel Curriculum dello studente, nell'apposita sezione.
Infine, sarà possibile richiedere e scaricare la certificazione dei livelli di competenza sotto forma di open badge, utile da diversi punti di vista, come fa presente lo stesso Roberto Ricci, presidente dell'Istituto INVALSI intervistato da Skuola.net: “I badge possono essere utilizzati in vario modo. Per fare un esempio, quello di Inglese, riportando dei livelli di apprendimento standard, può essere riconosciuto come certificazione dalle università, esonerando dalle idoneità di lingua eventualmente previste. Oppure, per l’accesso a diversi programmi di studio internazionali post maturità, uno degli strumenti di valutazione potrebbe essere una certificazione sui livelli delle competenze: il diploma non può essere usato mentre le Prove INVALSI sì”.