Ester
Habilis
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Concetti Chiave

  • "I pensieri sull'educazione" di John Locke è una raccolta di 217 pensieri sull'educazione dei bambini, destinata alla formazione dei futuri gentleman della classe aristocratica inglese.
  • Locke promuove un'educazione individualizzata, in cui il precettore svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del carattere e delle virtù dell'allievo, adattando l'insegnamento alle sue caratteristiche personali.
  • L'istruzione secondo Locke deve essere aperta e finalizzata a sviluppare la libertà e la creatività dell'allievo, puntando all'interiorizzazione dei principi morali attraverso l'esperienza e l'abitudine.
  • Il gioco e il lavoro manuale sono considerati strumenti educativi essenziali per Locke, poiché stimolano la creatività e contribuiscono allo sviluppo fisico e morale del bambino.
  • Il curriculum del gentleman deve includere una formazione integrale che comprenda lingue, geografia, matematica, diritto e attività fisiche, promuovendo la salute e la saggezza necessarie per la vita pratica.
Questo appunto di Pedagogia presenta l’opera “I pensieri sull’educazione”, scritta dal famoso filosofo e pedagogista John Locke, la quale contiene una raccolta di 217 pensieri in merito al processo educativo del bambino.
John Locke: l’opera “I pensieri sull’educazione” articolo

Indice

  1. "I pensieri sull'educazione": breve descrizione dell’opera di Locke
  2. Il modo di intendere l’istruzione in Locke
  3. Locke e il gioco: la valorizzazione del gioco ai fini educativi del bambino

"I pensieri sull'educazione": breve descrizione dell’opera di Locke

I pensieri sull’educazione, opera pedagogica di Locke, è una raccolta di 217 Pensieri, frutto di una lunga riflessione sull’esperienza, sui caratteri e sui limiti della conoscenza, sulle facoltà e possibilità dell’uomo, scritta integralmente in forma epistolare. Il testo contiene una serie di proposte orientate alla formazione dei membri della classe dirigente, la quale deve guidare le sorti dell’Inghilterra.
La classe in questione è quella aristocratica, ovvero i futuri gentleman. Il gentleman è il membro della nuova aristocrazia, capace di coniugare la propria tradizione nobiliare con l’inserimento nella vita produttiva e nella gestione economica. Per i poveri ci sono le Working Schools, le quali, aperte per cercare di porre fine e di contenere il problema del vagabondaggio, univano al lavoro anche la presenza obbligatoria in chiesa tutte le domeniche per la santa messa, offrendo ai ragazzi indigenti vitto e alloggio.
Secondo Locke, e per le tradizioni dell’epoca, l’educazione dei gentlemen avveniva all’interno della famiglia, sotto la guida del padre e di un precettore privato, il quale si occupa prima della formazione del carattere del suo allievo, e poi della sua istruzione. L’educazione è individualizzata, un rapporto uno ad uno, il precettore sarà maestro di virtù, di autocontrollo e di capacità direttiva. Un buon precettore è un uomo che ha visitato e conosciuti luoghi e ambienti sociali diversi; è un uomo saggio e colto, capace di comprendere psicologicamente il suo alunno osservandolo, in modo da poter adeguare l’educazione alle sue caratteristiche individuali. È centrale il rapporto individualizzato fra l’allievo e il docente. L’educatore riveste la legge cui l’allievo deve imparare a sottostare la sua volontà, per, in un futuro, saper obbedire autonomamente alle leggi della propria società e della propria coscienza. Il maestro deve quindi comandare l’alunno per guidarlo alla libertà, ma soprattutto deve saper risvegliare nello studente, attraverso il dialogo, la razionalità e la capacità di autovalutazione. Il docente deve infine adattare il proprio linguaggio e i propri ragionamenti alle capacità del fanciullo, modulando linguaggio e tipologie di ragionamento in base alle diverse fasi di età del bambino che ha il compito di istruire.

Il modo di intendere l’istruzione in Locke

Secondo il pedagogista, la scuola è vita, non è solo preparazione alla vita, e per questo richiede un’educazione aperta (open education) al fine di valorizzare la libertà e la creatività dell’allievo. L’educazione dovrà tendere all’acquisizione di buone abitudini razionali che conducano l’allievo all’autocontrollo (self-control). In questa visione generale, l’onore, valore tipicamente aristocratico, è strettamente legato al concetto di rispettabilità. Il gentleman deve guadagnarsi la stima e il rispetto degli altri, che può essere raggiunta solo attraverso una buona reputazione, che spetta a chi compie azione virtuose e corrette. Alla base del metodo di istruzione, secondo Locke devono esserci l’amore della stima e il timore della vergogna, che sono il vero stimolo per un giovane che viene formato al senso dell’onore. L’amore della stima e il timore della vergogna sono l’interiorizzazione dei premi e dei castighi. Il modello educativo di Locke è incentrato sull’interiorizzazione, in quanto la formazione del carattere avviene soltanto attraverso la reale interiorizzazione dei principi che successivamente si evidenziano nell’esteriorità. Affinché l’interiorizzazione si produca è necessario che l’allievo eserciti fin dalla prima infanzia le sue potenzialità. La formazione del carattere avviene attraverso l’esperienza, lo sviluppo dell’interiorità per mezzo dell’esercizio dell’esteriorità. L’abitudine ha un ruolo centrale nel sistema educativo lockiano, in quanto è il prodotto dell’esercizio costante. È importante suscitare nell’allievo interesse, ed è necessario scegliere il giusto momento per ciascuno degli innumerevoli insegnamenti, stimolando la curiosità dell’allievo e favorendo un apprendimento incentrato sulla ricerca e su uno sforzo adeguato.
John Locke: l’opera “I pensieri sull’educazione” articolo

Locke e il gioco: la valorizzazione del gioco ai fini educativi del bambino

Locke valorizza sia il gioco che il lavoro, valutandoli come strumenti utili ai fini educativi. I materiali di gioco devono essere costituiti da piccole cose presenti nella vita quotidiana, grazie alle quali il bambino può esprimere liberamente la sua creatività.
Il lavoro viene esaltato nel suo valore educativo; ogni lavoro manuale rafforza l’esercizio ed è utile per la salute. Il docente ha il compito di avviare lo studente ad un lavoro, senza costrizioni, tenendo conto della sua età e delle sue inclinazioni. L’agricoltura e la falegnameria sono considerate particolarmente significative, in quanto non sono solo semplici passatempi, ma, grazie alla forza e allo sforzo che richiedono per acquisire abilità e competenze, riescono ad educare in maniera rigorosa il fanciullo.
Il gentleman sarà dunque l’uomo d’affari che ha imparato il valore del lavoro esercitandolo direttamente per poi lasciarlo ai suoi servi e artigiani. Per Locke è importante seguire il detto mens sana in corpore sano, in quanto la salute è necessaria agli affari e alla felicità ed è indispensabile una robusta costituzione capace di resistere a privazioni e fatiche.
Anche i viaggi hanno una valenza educativa, in quanto, oltre a offrire l’apprendimento di lingue e tradizioni, aiutano a sviluppare prudenza e saggezza. Grazie alla formazione morale e religiosa avviene la formazione del carattere. L’idea di Dio è il fondamento principale della virtù; i fanciulli devono quindi apprendere assai presto amore e reverenza per Dio, dal quale riceviamo ogni bene.
Il curriculum di studi del gentleman deve incentrarsi su una formazione integrale. Verbalismo e retorica vengono esiliate perché favoriscono fraintendimenti, errori e inganni; la lettura ha valore solo quando promuove la riflessione e lo sviluppo dell’intelligenza; il mnemonicismo e la grammatica sono limitate, e la grammatica deve essere studiato solo nella lingua propria dell’alunno; il latino va appreso dopo il francese, parlando e leggendo.
Materie essenziali per l’esercizio della vita pratica del gentleman sono la geografia, la matematica e il diritto civile e pubblico. L’educazione dell’allievo verrà infine completata con lo studio della filosofia naturale, con lezioni di stile, di ballo, di equitazione e di scherma.
Per ulteriori approfondimenti su John Locke vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura dell'opera "I pensieri sull'educazione" di John Locke?
  2. L'opera è una raccolta di 217 pensieri scritti in forma epistolare, focalizzati sull'educazione dei membri della classe dirigente aristocratica.

  3. Come Locke concepisce l'istruzione e l'educazione?
  4. Locke vede l'istruzione come parte integrante della vita, non solo preparazione ad essa, promuovendo un'educazione aperta che valorizza la libertà, la creatività e l'interiorizzazione dei principi morali.

  5. Qual è il ruolo del gioco nell'educazione secondo Locke?
  6. Locke valorizza il gioco come strumento educativo, permettendo al bambino di esprimere creatività e sviluppare abilità attraverso attività quotidiane e lavori manuali.

  7. Quali sono le materie essenziali nel curriculum educativo del gentleman secondo Locke?
  8. Le materie essenziali includono geografia, matematica, diritto civile e pubblico, filosofia naturale, oltre a lezioni di stile, ballo, equitazione e scherma.

  9. Qual è l'importanza dei viaggi nell'educazione secondo Locke?
  10. I viaggi sono importanti per l'apprendimento di lingue e tradizioni, e per lo sviluppo di prudenza e saggezza, contribuendo alla formazione morale e religiosa del carattere.

Domande e risposte