Concetti Chiave
- Friedrich Frobel was a romantic educator who emphasized the divine presence in humans and nature, advocating for an education that develops this divine potential.
- Frobel's educational approach focuses on the child's individuality, promoting personalized learning that respects their developmental stages and unique needs.
- He introduced the concept of the Kindergarten, a nurturing environment resembling a garden, which fosters growth through play and social interaction.
- The "gifts" in Frobel's pedagogy are educational tools designed to progressively develop a child's cognitive abilities and understanding of complex concepts.
- Frobel's educational philosophy values play as a crucial element in childhood development, nurturing creativity, language, and social skills.
Dalla Svizzera alla Germania
Ci spostiamo dalla Svizzera di Rousseau alla Germania di Frobel. Se prima i pedagogisti basavano la centralità sulle materie da insegnare, con Rousseau la centralità viene spostata nell'educazione del bambino, mettendo in prima linea la persona.
L’educazione mette al centro l’allievo nelle sue caratteristiche, rispettando i suoi tempi: parla di individualizzazione, si va incontro alle esigenze dell’educando. Frobel non è più un'illuminista, ma un romantico perché mette al centro l’educazione del bambino fin dalla nascita.
Frobel e la concezione romantica
Per Frobel l’educazione deve sviluppare il divino che è nell'uomo e nell'uomo deve operare come Dio, quindi l’educazione è un’attività etica e religiosa, il cui primo scopo è rendere l’uomo consapevole della presenza del divino.
Il primo momento riguarda la consapevolezza che il divino è in ognuno di noi, nel secondo momento invece si capisce che il divino è presente nella natura: dunque vi è l’unione tra l’uomo e la natura grazie alla figura del divino. L’educazione e l’istruzione devono portare all'intuizione e alla capacità di cogliere i rapporti esistenti nella realtà. Il percorso educativo trova il suo culmine nella comprensione che Dio è presente nella natura e all'interno di ogni uomo.
Il ruolo dell'educatore
L’educatore deve partire dall'interiorità, dal progetto divino e deve prestare attenzione alle manifestazioni esteriori (linguaggio e gioco). Deve mettere al centro l’educando.
Fonda le Kindergarten(scuole giardino) con un’istruzione educativa analoga all’attuale scuola dell’infanzia che accoglie i bambini fra i 3 e i 6 anni e presta attenzione alle prime tre fasi di sviluppo:
- il periodo lattante: incentrato sullo sviluppo corporeo
- il periodo dell’infanzia: caratterizzato dallo sviluppo del linguaggio e dell’attività rappresen-tativa
- il periodo della fanciullezza: in cui predomina l’istruzione.
I bambini venivano considerati non adatti per apprendere. In Italia vi erano le dame di carità, che ave-vano dei luoghi di custodia dove i bambini venivano custoditi, in seguito alla II rivoluzione industriale, i bambini invece vennero lasciati alle signore, in quanto le madri lavoravano.
Il linguaggio e il gioco
Il linguaggio per Froebel è la manifestazione di un processo di umanizzazione. La dimensione fonda-mentale di questa età è l’esteriorizzazione: il linguaggio è espressione e trova nel gioco un canale di estrema importanza.
Quindi, incentra la sua didattica sul gioco -> più alto grado di sviluppo del bambino.
(differenza con Platone e Emilio, dove invece veniva negato il diritto al gioco)
La fanciullezza è la fase in cui la curiosità e l’interesse favoriscono l’interiorizzazione e il linguaggio si fa più analitico e tangibile tramite la scrittura. Ogni fase si costruisce su quanto acquisito nelle fasi pre-cedenti.
Froebel e l'educazione negativa
Afferma che ci sono molti insegnanti e pochi maestri. L’educazione si fonda sull'interiorità del soggetto. Quindi l’educatore non si impone in modo arbitrario, ma aiuta il bambino a scoprire la propria legge interiore (il giusto) e a sottomettersi.
Froebel annuncia il grande principio rousseauiano dell’educazione negativa. In ciascuna sua fase con-tiene una propria perfezione naturale, che non richiede interventi esterni.
Il ruolo della famiglia
La prima educazione avviene in famiglia. Nell'opera Canti e Carezze Materne offre una serie di suggerimenti per l’attività educativa della madre (che svolge un ruolo fondamentale come prima educatrice) e esorta i genitori affinché promuovano attività che rendono il bambino protagonista. Nel periodo scolastico dovrà essere la maestra a prestare attenzioni di tipo affettivo e individualizzato ai bambini, vuole che la maestra abbia una preparazione pedagogica. La maestra deve conoscere la psicologia dell’allievo. La maestra “giardiniera” deve coltivare e assecondare la libera espressione del bambino.
La scuola-giardino
La scuola-giardino è il luogo in cui l’infanzia, che è paragonata ad una pianta, può crescere liberamente, è un luogo sereno ispirato agli ambienti familiari. E’ un luogo accogliente che deve avere un giardino, educa ad avere responsabilità e a saper gestire lo spazio con gli altri. Il gioco è strumento di crescita, che sviluppa le relazioni, le capacità cognitive. Il giardino è diviso in due parti:
a.spazio collettivo
b.spazio individuale.
Il metodo Frobel
Il metodo Frobel: dà importanza al periodo crepuscolare ignorato dalla riflessione pedagogica. Il gioco riveste un ruolo centrale, nell'attività ludica si manifesta il primo FARE CREATIVO, tramite il gioco si sviluppa:
la socialità, il linguaggio, il disegno, la produttività, l’attività logico-matematica e favorisce l’espressione corporea del bambino. (disegno -> esprime il mondo interiore. Poesia, canto -> fan-no si che il piccolo si manifesti per mezzo del proprio copro).
Periodo della fanciullezza.
L’educazione diviene istruzione. Gli oggetti dell’istruzione: persona, Dio e natura.
Dà al bambino una serie di giochi che sviluppano caratteristiche cognitive, il bimbo comprende lo spa-zio e i giochi non bisogna darli insieme, ma in base all’età.
I doni di Frobel
I. Dono: palla, sviluppa capacità motorie e sviluppa la funzione di simbolizzazione
II. Dono: sfera, cubo, cilindro che servono a capire i contrasti.
III. Dono: cubo suddiviso in 8 cubetti, per far capire il rapporto tra le parti.
I doni facilitano la conoscenza del Reale dall’unità alla molteplicità – dalla semplicità alla complessità
e carichi di un simbolismo metafisico.
- Educazione naturale.
- puerocentrismo.
- giardini d’infanzia.
- materiali didattici come i doni.
Domande da interrogazione
- Chi era Friedrich Frobel e quale era la sua visione dell'educazione?
- Quali sono le fasi di sviluppo secondo Frobel e come vengono affrontate nel kindergarten?
- Qual è il ruolo dell'educatore secondo Frobel?
- Come viene descritto il kindergarten e quale importanza ha il gioco in questo contesto?
- Cosa sono i "doni" nella pedagogia di Frobel e quale scopo hanno?
Friedrich Frobel era un pedagogista tedesco che spostò l'attenzione dell'educazione sulla centralità del bambino, mettendo in risalto l'importanza di sviluppare il divino presente in ogni individuo attraverso un'educazione etica e religiosa.
Frobel identifica tre fasi di sviluppo: il periodo lattante, l'infanzia e la fanciullezza. Nel kindergarten, l'educazione si concentra sullo sviluppo corporeo, linguistico e rappresentativo, utilizzando il gioco come strumento principale per favorire la crescita del bambino.
L'educatore deve aiutare il bambino a scoprire la propria legge interiore senza imporsi arbitrariamente. Frobel sottolinea l'importanza dell'educazione negativa e del ruolo fondamentale della famiglia e della maestra nel promuovere un'educazione affettiva e individualizzata.
Il kindergarten è descritto come un luogo sereno e accogliente, simile a un giardino, dove i bambini possono crescere liberamente. Il gioco è considerato uno strumento essenziale per lo sviluppo delle relazioni, delle capacità cognitive e della responsabilità.
I "doni" sono una serie di giochi progettati per sviluppare le capacità cognitive dei bambini, come la comprensione dello spazio e dei contrasti. Ogni dono è introdotto in base all'età del bambino e facilita la conoscenza del reale, passando dall'unità alla molteplicità e dalla semplicità alla complessità.