Concetti Chiave
- Il gioco è considerato un'attività piacevole per svago, esercizio mentale e fisico, e interazione sociale, ma ha subito pregiudizi storici e culturali.
- Filosofi come Platone e Aristotele hanno cercato di razionalizzare il gioco, creando regole per limitarne il potenziale anarchico.
- Roger Caillois, nel suo libro del 1958, definisce il gioco con aggettivi come libero, separato, incerto, improduttivo, regolato e fittizio, ma queste definizioni sono discutibili.
- Caillois propone una classificazione dei giochi in quattro categorie: agon (competizione), alea (azzardo), mimicry (simulazione) e ilinx (vertigine).
- La classificazione proposta da Caillois è interessante ma non sempre applicabile, poiché molti giochi combinano più categorie.
Indice
Definizione e pregiudizi del gioco
Il gioco si può definire come qualsiasi attività piacevole a cui si dedicano i bambini e gli adulti per diversi motivi e scopi: svago e divertimento, esercizio della mente e del corpo, interazione con me stesso e gli altri e vittoria di qualcosa. Il gioco è sempre stato malvisto a causa di due pregiudizi principali, uno di tipo filosofico proveniente dalla Grecia e l’altro invece dalla cultura ebraico-cristiana: Platone e Aristotele hanno individuato nella razionalità il sistema dominante di pensiero occidentale e quindi il gioco inteso come scatenamento di passioni viene e quindi preferiscono razionalizzarlo tramite regole.
Razionalizzazione del gioco nell'Illuminismo
Andando avanti nei secoli soprattutto a partire dall’Illuminismo e per tutto il Diciannovesimo secolo si è cercato di razionalizzare il gioco: creare regole fisse, dare una collocazione specifica, limitarlo ai giorni di festa, controllare il suo potenziale anarchico.
Nel libro del 1958 “I giochi e gli uomini” di Roger Caillois definisce il gioco come un'attività, anche se spesso le regole ideali che lui stipula sono facilmente discutibili. Al tempo infatti il mondo era caratterizzato da coloro che lavoravano dalla mattina alla sera, dai ragazzi che studiavano sempre e il gioco rappresentava l’ultima cosa di cui preoccuparsi, era dedicato infatti solo nel tempo libero perché gli spazi più importanti erano quelli della famiglia e del lavoro. In quest’ottica di continua produzione industriale e boom economico, il gioco non produceva soldi e quindi era spesso ignorato, quindi Caillois lo definisce con i seguenti aggettivi:
- Libero perché il giocatore non è obbligato a partecipare, contestabile perché come si nota spesso nei film il gioco può determinare una gara importante per la vita;
- Separato entro limiti di spazio e tempo, dato che allora non bisognava perdere tempo per evitare di perdere di conseguenza soldi anche questo discutibile come dimostrato dalla ludopatia;
- Incero per lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori, tuttavia esistono sport come il wrestling dove spesso i giochi sono di ordine combinato;
- Improduttivo perché non crea né beni, né ricchezze né elementi di novità, forse la concezione più sbagliata del libro;
- Regolato con regole proprie e fuori dalle leggi ordinarie, visione molto ristretta perché esistono giochi indeterminati;
- Fittizio perché consapevole della propria irrealtà, questo è un pregiudizio illuministico;
Classificazione dei giochi di Caillois
Caillois propone però anche una classificazione dei giochi in base a quattro categorie, distinzione interessante per la conoscenza ma non concreta perché spesso i giochi sono una mescolanza e non rientrano perfettamente in una sola categoria: agon o giochi di competizione [giochi in cui esiste un perdente e un vincitore in base alle capacità], alea o giochi di azzardo [il fato determina la vittoria], mimicry o giochi di simulazione o ruolo [giocare con la finzione] e infine ilinx o giochi di vertigine come l’altalena, tutti quei giochi in cui si sfida se stessi [Schechner parla di giochi tenebrosi che contempla il rischio e un brivido profondo].
Domande da interrogazione
- Quali sono i pregiudizi storici che hanno influenzato la percezione del gioco?
- Come definisce Roger Caillois il gioco nel suo libro del 1958?
- Quali sono le categorie di giochi proposte da Caillois?
- Perché il gioco era considerato poco importante nel contesto storico descritto?
Il gioco è stato malvisto a causa di pregiudizi filosofici dalla Grecia, con Platone e Aristotele che preferivano razionalizzarlo, e dalla cultura ebraico-cristiana. Durante l'Illuminismo e il Diciannovesimo secolo, si è cercato di razionalizzare il gioco con regole fisse e limitarlo ai giorni di festa.
Caillois definisce il gioco come libero, contestabile, separato, incerto, improduttivo, regolato e fittizio. Tuttavia, queste definizioni sono spesso discutibili e non sempre applicabili a tutti i giochi.
Caillois propone quattro categorie di giochi: agon (giochi di competizione), alea (giochi di azzardo), mimicry (giochi di simulazione o ruolo) e ilinx (giochi di vertigine). Tuttavia, i giochi spesso mescolano queste categorie.
Nel contesto di continua produzione industriale e boom economico, il gioco era considerato poco importante perché non produceva beni o ricchezze e veniva relegato al tempo libero, mentre gli spazi più importanti erano quelli della famiglia e del lavoro.